Il Presidente UCEI: “Fronte comune per i valori”
“Sono in gioco tutte le conquiste che la civiltà occidentale ha guadagnato a caro prezzo”. È quanto afferma il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in una intervista al Corriere della sera a proposito dei fatti di Parigi, della lotta all’odio e all’antisemitismo e della difesa degli insopprimibili valori di libertà di espressione e di satira.
Un impegno affermato con forza anche nell’adesione dell’UCEI alla grande manifestazione repubblicana di Parigi. “Ai nemici della libertà di stampa e di satira. A chi fomenta l’odio, l’antisemitismo, la discriminazione. A chi vorrebbe imporre modelli culturali non compatibili con le nostre società progredite, rispondiamo compatti nel solco dei grandi valori di pluralismo e democrazia che, dalla Francia, si sono irradiati in Europa e nel mondo intero” ha sottolineato Gattegna in un messaggio inviato al presidente francese François Hollande e al presidente del Conseil Représentatif des Institutions juives de France Roger Cukierman.
“Vediamo in azione cittadini francesi di seconda o terza generazione. Evidentemente i valori sui quali si fonda la Francia e quindi l’Europa non sono stati assorbiti né apprezzati, vengono visti anzi come un disvalore. E anche su questo bisogna riflettere” spiega Gattegna al Corriere.
Il presidente dell’Unione lancia inoltre alcuni messaggi rassicuranti sulla sicurezza delle Comunità italiane e sulla regolarità della vita ebraica nelle sue diverse espressioni: “Le forze dell’ordine – si legge – compiono un lavoro eccezionale per tutelare le istituzioni ebraiche. Abbiamo sinagoghe e uffici delle comunità protetti a tempo pieno. Siamo vicini alle istituzioni in un continuo dialogo e scambio di informazioni”. E ancora afferma: “Gli ebrei italiani sono colpiti e allarmati. Ma tra noi non c’è panico. Abbiamo cercato tutti di non cedere alla paura, di ragionare. L’opinione pubblica è schierata al nostro fianco”.
Ad essere toccato è anche il tema del progressivo aumento di emigrazione ebraica dalla Francia in Israele per motivi di sicurezza e il rischio che sentimenti analoghi possano diffondersi anche in Italia. Una possibilità respinta dal presidente UCEI. “I numeri sono incomparabilmente diversi, gli ebrei italiani sono 25mila. Qualche famiglia ha lasciato – spiega – ma per la crisi economica o per ricongiunzioni familiari in Israele”.
a.s twitter @asmulevichmoked
(12 gennaio 2014)