Oltremare – Fuori tempo

dfubiniSono tre giorni che ci provo, e non ci riesco. Allontano la memoria dell’11 Settembre, e lei si insinua sotto forma di sogno, sensazione, lapsus. I numeri non tornano, gli attentatori hanno altre provenienze, il luogo, il cuore d’Europa, ha tutta un’altra storia, altre stratificazioni di immigrazioni e forma nei sobborghi. Come paragonare. Eppure. Da venerdì sera, nessuno in Europa può più sentirsi al sicuro come prima degli attentati al Charlie Hebdo e all’HyperCacher. Una sensazione molto simile al 12 settembre 2001 a Manhattan e nel resto degli Stati Uniti.
Allora, l’America intera si riunì per piangere tutti i morti assassinati dai terroristi suicidi. Nello sbriciolarsi delle Torri Gemelle in diretta televisiva, sotto gli occhi di centinaia di milioni di spettatori impietriti, erano stati inceneriti uomini e donne di ogni religione, cultura e nazionalità. La reazione fu una unificazione a tutti i livelli, nel lutto e nella condanna. Cerimonie di ogni credo si tennero, i presenti ugualmente lividi davanti ad ogni prete, reverendo, rabbino, e quant’altro.
A Parigi, i terroristi hanno ammazzato a sangue freddo rappresentanti di tre categorie chiave nella società europea: disegnatori satirici, espressione della libertà d’opinione, poliziotti ovvero garanti dell’ordine pubblico, ed ebrei cioè i diversi per eccellenza, almeno nella storia contemporanea del continente. Oggi, la Francia, ma in realtà l’Europa intera, dovrebbe prima di tutto vivere il lutto come lutto collettivo che comprenda, rispettandone le differenze religiose, veramente tutte le vittime della strage in due tempi della settimana appena passata. Lo farà?
Qui in Israele il commento più comune al terrore francese è però che la Francia quanto al proteggere i suoi ebrei è fuori tempo massimo. Gli ebrei facciano in fretta l’alyiah e non se ne parli più. Cominciano a mancarmi gli argomenti per contraddire questo disfattismo che rende l’aliyah una fuga, e non una scelta libera e positiva. La Francia non opprime gli ebrei, l’Europa non ha promulgato leggi antiebraiche. Ma se nei fatti gli ebrei non si sentono (e evidentemente non sono) al sicuro, come biasimare chi dice “Via tutti, aliyah subito”?

Daniela Fubini, Tel Aviv – Twitter @d_fubini

(12 gennaio 2015)