Napoli – 150 anni in mostra
Si inaugura domani alle 11, presso l’Archivio di Stato, il nuovo allestimento della mostra “La Comunità ebraica di Napoli, 1864/2014: 150 anni di storia” per celebrare il secolo e mezzo di vita
della kehillah partenopea. Dopo il successo ottenuto con la prima esposizione al Biblioteca Nazionale le porte di uno dei principali luoghi della cultura napoletana si aprono per arricchire di contenuti una narrazione già rivelatasi molto significativa ed efficace.
Riveduta e ampliata nei contenuti, la mostra prende le mosse dalla grande cacciata degli ebrei del 1510 con l’esposizione di documenti mai esposti finora che raccontano la riammissione degli ebrei nel Regno nel 1740, sotto il governo di Carlo di Borbone, e la successiva espulsione nel 1746.
Ampio spazio è dedicato alla vicenda della famiglia di banchieri tedeschi Rothschild, artefici della rinascita della vita comunitaria, primi a prendere in fitto i locali dove tutt’oggi la sinagoga ha sede, in seguito acquistati con il contributo di tutti gli iscritti. In mostra troviamo la corrispondenza dei fratelli James e Carl Rothschild in merito al prestito accordato al Regno delle due Sicilie, così come le piante ed i prospetti della sede della loro banca aperta a Chiaia, quelli della Villa, oggi Pignatelli, dove presero dimora, ed il bellissimo ritratto della figlia di Carl, Charlotte, del pittore Moritz Oppenheim, e sullo sfondo un golfo di Napoli da cartolina.
Molti i personaggi illustri, rabbini ed imprenditori che presero parte attivamente alla vita comunitaria. Tra i tanti si ricorda il rabbino Isidoro Kahn, tra i primi ad interessarsi a studi di archeologia che definissero il ruolo degli ebrei a Pompei e nell’impero romano. E ancora, di
qualche anno precedente, l’imprenditore Giorgio Ascarelli che fondò il Calcio Napoli: in mostra troviamo le inedite piante dello Stadio Partenopeo, da lui costruito e, tra le tante curiosità, un fascicolo, anch’esso inedito, della Questura, proprio su Ascarelli, scagionato dalle accuse di essere un sovversivo poiché iscritto al partito socialista. Ancora molte testimonianze della vita imprenditoriale ebraica, attraverso fotografie, oggetti e documenti d’epoca.
Il capitolo doloroso delle leggi razziste e della Shoah è trattato in un’ampia sezione dove si è scelto di narrare la vicenda dei Procaccia, un’intera famiglia fuggita da Napoli a Lucca e da lì deportata e sterminata ad Auschwitz.
La rinascita nel dopoguerra è infine documentata attraverso diverse testimonianze di vita e di incontri importanti, come la storica visita alla Sinagoga del Cardinale Ursi, primo uomo di Chiesa a mettere piede nel 1966 in un luogo di culto ebraico.
Interverranno all’inaugurazione, assieme al curatore Giancarlo Lacerenza (Centro di studi ebraici dell’Università l’Orientale), la direttrice dell’Archivio di Stato Imma Ascione; la direttrice della Biblioteca Nazionale Simonetta Buttò; il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Elda Morlicchio; il consigliere UCEI Sandro Temin; il presidente della Comunità ebraica Pierluigi Campagnano.
(13 gennaio 2015)