identità…

Si è molto discusso in questi giorni in merito all’invito di Netanyahu alla Aliyah degli ebrei francesi. Diplomaticamente parlando (e non solo) un invito di questo genere, formulato apertamente davanti alle autorità politiche francesi e al presidente è certamente fuori luogo.
Tuttavia, vorrei sottolineare un aspetto della nostra identità ebraica che deve essere comunque tenuto in considerazione, a prescindere totalmente dall’esistenza dello Stato di Israele e dal nostro eventuale legame con esso: noi ebrei siamo un popolo.
Già da prima della nascita dello Stato di Israele, il nostro approccio rispetto al paese in cui viviamo è sempre stato di carattere ambivalente: siamo cittadini leali e fedeli del paese in cui abitiamo (almeno da quando la cittadinanza e la parità di diritti ci fu concessa, in epoca moderna, nel XIX secolo) in tutti i campi dello sforzo politico, economico, sociale, culturale e umano.
Ma nello stesso tempo cerchiamo di preservare la nostra distinta identità, in quanto popolo ebraico, che inevitabilmente comprende aspetti di separazione. Questa è una situazione paradossale: siamo fedelmente presenti nella società civile circostante ed al tempo stesso ci manteniamo ‘stranieri-residenti’, nel nostro persistente sforzo di preservare la nostra identità storico-religiosa.

Paolo Sciunnach, insegnante

(19 gennaio 2015)