Israele – Giappone – La visita del Premier Abe Sinergie con l’Estremo Oriente
Una visita storica per rafforzare i legami tra Israele e il Giappone. Questo il significato della presenza a Gerusalemme del primo ministro giapponese Shino Abe, che ha incontrato i vertici della politica israeliana tra domenica e lunedì. Una visita preceduta lo scorso anno dall’incontro a Tokyo tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il premier Abe.
Shinzo Abe, leader del partito conservatore LDP (Partito Liberal Democratico), è il primo capo di stato giapponese a visitare Israele dal 2006. Impegnato in un viaggio in Medioriente che l’ha già portato in Egitto e Giordania, Abe è stato accolto domenica da Netanyahu, insieme al quale ha comunicato durante la conferenza stampa di benvenuto che Israele e Giappone “stanno approfondendo i loro rapporti in numerosi ambiti”.
Tra questi ambiti spicca l’economia, in primis quella legata alla sfera dell’high-tech, per la quale entrambi i paesi sono riconosciuti come leader a livello mondiale. Diverse osservazioni sono state inoltre fatte sull’importanza di consolidare anche una collaborazione volta a combattere gli attentati terroristici e gli attacchi informatici, minacce a cui Israele fa fronte quasi quotidianamente e per le quali il Giappone è intenzionato a prepararsi in vista delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020.
Netanyahu ha dichiarato che insieme i due paesi possono “plasmare un nuovo futuro”.
Nella giornata di domenica Abe ha svolto una visita al memoriale per la Shoà Yad Vashem a Gerusalemme, dove ha alimentato come di tradizione la “fiamma eterna” in memoria delle vittime e ha reso omaggio a Chiune Sugihara, un giapponese tra i “giusti tra le genti”, che durante la Seconda Guerra Mondiale ha provvisto 3500 ebrei di documenti di viaggio per fuggire dall’odio nazista.
“Non dobbiamo permettere che tragedie del genere avvengano mai più”, ha dichiarato Abe.
Durante la sua visita, il primo ministro giapponese ha anche svolto degli incontri privati con Netanyahu e col presidente d’Israele Reuven Rivlin. Insieme alla moglie Akie Abe, lunedì sera ha accettato un invito a cena nella residenza del primo ministro Netanyahu.
Non sono mancati diversi riferimenti alla fragile situazione politica mediorientale, riguardo la quale Abe ha espresso la sua risoluzione ad aiutare sia Israele che l’Autorità Palestinese a farvi fronte. Convinto che entrambe le parti debbano impegnarsi a riprendere i colloqui di pace – falliti nel 2014 ancora prima della guerra con Hamas a Gaza – per raggiungere la soluzione dei due stati. “Abe crede che entrambi debbano astenersi dall’intraprendere azioni che potrebbero aggravare la situazione”, ha detto un funzionario del governo in forma anonima al Daily Mail.
Oggi è in programma per il primo ministro Abe una visita in Cisgiordania, durante la quale incontrerà Mahmud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese.
Simone Somekh
(20 gennaio 2014)