Setirot – I teorici del complotto
Nei momenti di forte tensione emotiva, di confusione e di paure collettive come queste che un po’ tutti stiamo vivendo, ecco riapparire i teorici del complotto. Badate bene, non i complottardi, che loro almeno “farebbero” qualcosa e se ne assumerebbero quindi la responsabilità. No, intendo tipo i decerebrati che dietro all’abbattimento delle Torri Gemelle vedono Cia e Mossad, che oggi vomitano idiozie sugli attacchi jihadisti di Parigi, quelli delle costruzioni mitologiche per cui c’è sempre dietro il Maligno, sia esso l’imperialismo, o il comunismo, o Israele o la destra o la sinistra o gli sbarchi dei migranti o chi di volta in volta “placa” i loro fantasmi. Sì, è una stagione così, dove le costruzioni mitologico-complottarde sono nuovamente all’ordine del giorno e riempiono la bocca nonché la testa di troppi soggetti. Non hanno colore politico: vanno dalla galassia della cosiddetta estrema sinistra radicale ai grillini più ignoranti fino agli anti-israeliani patologici, per finire con molteplici frange del mondo neonazista. Molto spesso – guarda caso – tra i vari Satana compaiono gli ebrei. I complottisti spopolano e fanno proseliti nei siti frequentati da ragazzini/e ingenui/e e un po’ coglioni/e che si bevono qualsiasi farneticazione. Ma se sono appena più raffinati, a volte guadagnano anche spazio più paludato in giornali e media non di infimo livello, per non dire nel mare magnum della Rete. La storia, a questa gente, non ha davvero insegnato nulla.
A costoro bisognerebbe consigliare un vecchio libro, Licenza per un genocidio di Norman Cohn, però il dubbio è che i militanti dell’ignoranza e dell’odio un libro 1° lo acquistino 2° lo sfoglino 3° capiscano ciò che leggono. Eppure Norman Cohn farebbe loro così bene. Perché racconta scientificamente il lungo viaggio del mito del complotto per antonomasia, quello, appunto, antiebraico. Iniziato dalle origini protocristiane tra il II e il IV secolo si trasforma sette/otto secoli più tardi nell’Europa occidentale in terrificante demonologia, fino all’età moderna con la conquista della destra ottocentesca abitata da spie e occultisti, diventando così definitivamente strumento di azione politica. Ed ecco apparire i veri e propri “Protocolli dei savi Anziani di Sion”: Parigi, fine ‘800, costruiti da agenti segreti zaristi, successivamente diffusi e usati dal nazismo, dal fascismo e dallo stalinismo, dilagati quindi da un continente all’altro, dall’Urss all’America latina, dall’Europa ai Paesi arabi.
Parliamo di storia, però anche di psicopatologia. Perché esiste un universo sotterraneo dove fantasie patologiche, camuffate da idee, vengono rimuginate da imbroglioni e fanatici poco acculturati. Scrive Cohn: “Ci sono momenti in cui questo universo sotterraneo emerge dalle profondità e di colpo stordisce, affascina e cattura una moltitudine di persone generalmente sane di mente e coscienziose, fino a spingerle ad abbandonare ogni ragione e ogni senso di responsabilità. Di tanto in tanto, può capitare che questo mondo sotterraneo irrompa sulla scena politica e intervenga ad alterare il corso della storia”.
Mi sa che ci risiamo.
Stefano Jesurum, giornalista
(22 gennaio 2015)