Trieste, porte aperte alla Risiera
Non ci sarà nessun biglietto d’ingresso per la Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio presente sul territorio nazionale. La proposta formulata dall’assessore alla cultura del Comune Paolo Tassinari in un’intervista al quotidiano cittadino Il Piccolo è infatti venuta meno come concertato questa mattina nel corso di un vertice che ha visto la partecipazione, oltre allo stesso Tassinari, del sindaco Roberto Cosolini, del presidente della Comunità ebraica triestina Alessandro Salonichio e dell’assessore alla cultura (e consigliere UCEI) Mauro Tabor.
Soddisfatto il presidente Salonichio, che afferma: “È stato un incontro proficuo e chiarificatore in cui è stata fatta propria la posizione della Comunità, contraria a iniziative di questo genere per un luogo della Memoria come la Risiera. L’inopportunità dello scenario emerso in settimana è stata affermata anche dal sindaco. Adesso, insieme, si lavoverà per individuare soluzioni alternative che possano aumentare le potenzialità della struttura”.
“Per gli ebrei triestini la Risiera di San Sabba è un cimitero ed è pertanto impensabile che possa esserci alcun genere di ritorno economico nel suo futuro. La mia speranza, ma anche la mia convinzione, è che il progetto di Tassinari possa risolversi in una bolla di sapone” aveva affermato negli scorsi giorni Tabor, che rappresenta la Comunità nelle due commissioni (nazionale e internazionale) della Risiera.
Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro – spiega Tabor – le possibili partnership internazionali e la realizzazione di un centro di studio del passato per focalizzarsi sui temi dell’odio contemporaneo, del razzismo, dell’antisemitismo e dei nuovi canali della xenofobia.
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(23 gennaio 2015)