Qui Roma – Memorie di famiglia
“Anche se me ne andassi della valle oscura / non temerei nessun male/ perché Tu sei sempre con me”. Ad accogliere il numeroso pubblico giunto domenica mattina al Centro Ebraico il Pitigliani è un coro di giovanissimi cantanti che intona i versi della popolare “Gam Gam”.
Note e parole che si mescolano imprimendosi in questa quarta edizione di “Memorie di Famiglia”, l’annuale incontro organizzato al Pitigliani da Giorgia Menasci ed Anna Orvieto in prossimità del Giorno della Memoria per onorare il ricordo degli ebrei perseguitati durante la Shoah. Anche in questa edizione, “Memorie di Famiglia” è contrassegnata da una maratona di letture di testimonianze interpretate da bambini e ragazzi, discendenti dei sopravvissuti e accompagnata dalla chitarra di Emanuele Levi Mortera.
Di nonno in nipote la Memoria viene trasmessa con parole dure e ricordi che dopo più di settant’anni risuonano nella loro amara verità. La testimonianza di Giorgio Modigliani letta dalla sua nipotina rievoca il bombardamento di Velletri e la vana speranza nata dopo lo sbarco degli alleati a Salerno: “Chi ci metteva in guardia era da noi tacciato come un infausto uccellaccio del malagurio”. Lamberto Abbina mentre scrive le sue memorie lancia un messaggio universale: “Ho scritto per i miei figli e i miei nipoti affinché mai dimentichino”, ricostruisce poi quel drammatico Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, nel quale la gioia della festa tardò ad arrivare ed iniziarono gli arresti. Ad orchestrare le letture, Nando Tagliacozzo che spiega: “Il rastellamento degli ebrei romani durante il 16 ottobre presenta casistiche infinite declinate nelle singole storie di chi lo ha vissuto. È successo tutto ed il contrario di tutto”. Nell’omonimo volume “Memorie di Famiglia” sono state stampate tutte le testimonianze: da quelle di Alberta Mieli a Renato Di Segni. Da Brigitte Bizzele Frankl a Mario Tagliacozzo fino a Maurizio Forti che sposta il centro dell’attenzione dall’Italia alla Libia raccontando la vicenda degli ebrei tripolini.
Un evento toccante realizzato anche grazie alla collaborazione di Elena Albertini e Anita Cocciante.
Rachel Silvera twitter @rsilvera
(25 gennaio 2015)