Trieste Film Festival – In silenzio
Tra i film proposti nel corso della 26^ edizione del Trieste Film Festival ce ne sono molti da tenere in considerazione. “In silenzio” è uno di questi.
“Una riflessione emotivamente ed esteticamente coinvolgente sull’incubo del dominio nazista” tra la Germania e la Slovacchia; si focalizza su alcune persone che, prima della catastrofe avevano la musica come centro della propria vita ed è costruito in modo molto particolare: i dialoghi sono assenti, ma non si tratta di un film muto, perché le voci che accompagnano la visione costruiscono in modo intenso la narrazione mescolando immagini reali, ricordi, fantasie, sogni, incubi dei diversi protagonisti.
Scritto e diretto da Zdeněk Jiráský, racconta così le storie di Alice Flachova, adolescente aspirante ballerina; Carol Elbert e Arthur Chitz, pianisti compositori e direttori d’orchestra; Edith Kraus acclamata pianista. Alla musica danzata o suonata dagli artisti si contrappone la minacciosa pressa da stampa che produce senza sosta il “Lexikon der Juden in der Musik“, pubblicato per la prima volta nel 1940, nel quale erano riportate i nomi e le opere di compositori ebrei e di quanti avevano a che fare in qualche modo con la musica. Appare anche la registrazione di “Veronika, der Lenz ist da” incisa dai Comedian Harmonist, famosissimo gruppo vocale tedesco, costretto a sciogliersi nel 1935.
“Quasi nulla si muove più, nessuno si deve muovere, chi si muove verrà fucilato”. L’immobilità del pensiero, imposta a chi viveva proprio nel movimento di esso e del proprio spirito è forse la battuta del film che meglio rende l’intera pellicola.
Vincitore al Festival di Karlovy Vary, c’è da sperare che lo si possa vedere anche nelle sale italiane.
Paola Pini
(25 gennaio 2015)