Qui Vercelli – Memoria in musica

vercelli memoriaI lumi del ricordo, i canti ebraici, le poesie di Katzenelson e il calore di Sala Foa. Queste sono state le emozioni con cui la Comunità ebraica di Vercelli, il 25 gennaio, ha condiviso con il pubblico la Memoria dei deportati, più viva che mai nel settantesimo anno dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
La serata è stata concepita e orchestrata dalla Presidente Rossella Bottini Treves come un momento di raccoglimento più che celebrazione, come un’occasione quasi famigliare di ricordo e riflessione.
Alle ore 20.30 i partecipanti si sono ritrovati presso il Tempio Israelitico per accendere le fiammelle davanti alla lapide dei deportati vercellesi, sei per i sei milioni di ebrei sterminati e altre sei per segnare la strada tra il passato e il presente. In seguito il pubblico ha raggiunto Sala Foa, per l’intrattenimento musicale che ha visto protagonista Enrico Alberti, compositore e chitarrista.
Il musicista ha eseguito sette canti ebraici (“Ve’ani”, “Nachamu”, “Shomer”, “Lev taor”, “Shiru laMelech”, “Roni” e “L’maancha Elokeinu”) intervallati dalla lettura di due brani, “Canta” e “Io suono”, de “Il canto del popolo ebraico massacrato” di Yitzhak Katzenelson.
La serata infatti ha fornito l’occasione per ricordare l’autore, la cui opera testimonia l’annientamento non solo di un popolo ma anche della sua coscienza spirituale che, di fronte all’orrore della Shoah, perde le sue radici.
La bravura di Alberti ha tuttavia lasciato ai presenti il principio della speranza, attraverso un percorso cantato la cui ultima tappa è stata la fine della tristezza che lascia spazio a una gioia appartenente ad una dimensione ultraterrena.

(27 gennaio 2015)