Qui Milano – Musiche e voci della Memoria

SONY DSC“È la prima volta che nostro nonno non è presente. È una cosa che fa pensare e ci fa sentire responsabili”. Sono le considerazioni semplici ma dirette dei nipoti di Nedo Fiano, Davide e Michael, a segnare la serata milanese dedicata alle celebrazioni del Giorno della Memoria. Davanti al folto pubblico riunitosi al conservatorio Verdi per l’appuntamento “La musica della Memoria” – organizzato dall’Associazione Figli della Shoah assieme alla Comunità ebraica di Milano, alla Fondazione Cdec e alla Fondazione Memoriale della Shoah – sono saliti sul palco i figli e i nipoti dei sopravvissuti alla Shoah Goti Bauer, Nedo Fiano e Liliana Segre: al fianco di Davide e Michael, infatti, si sono presentati Alberto e Luciano Belli Paci e Rosanna Bauer Biazzi. Loro, facendo le veci del nonno e dei genitori, hanno ricevuto il riconoscimento tributato dalla Comunità ebraica milanese ai tre Testimoni: una targa che rappresenta un grazie simbolico per il coraggioso e instancabile impegno a mantenere viva la Memoria. “Come mi ha insegnato rav Roberto Della Rocca, ringraziare significa riconoscere il bene ricevuto. Quindi grazie di cuore Goti, Nedo e Liliana”, ha dichiarato con emozione il vicepresidente della Keillah milanese Daniele Cohen. La loro assenza è risuonata nella sala e portava con sé una malinconica domanda: come faremo senza di loro? Come faremo quando non ci saranno più i testimoni della tragedia? “Siamo noi ora responsabili”, le parole dei giovani nipoti di Fiano. Noi che dobbiamo prendere il testimone di quella che Ferruccio De Bortoli in apertura di serata ha definito “Memoria attiva, l’unica che ridà dignità alle vittime”. Una Memoria che richiama l’Italia alle sue responsabilità perché “allora molti italiani di fronte alla tragedia si voltarono dall’altra parte”, il monito del sindaco di Milano Giuliano Pisapia che ha sottolineato come all’indomani delle leggi razziste del 1938 “i nostri grandi quotidiani celebrarono con entusiasmo i provvedimenti antisemiti”. E l’Europa oggi è di nuovo testimone di quell’antisemitismo, “che in fondo si ripresenta sempre uguale a stesso”, spiegava rav Alfonso Arbib, ribadendo la necessità “di non sottovalutare i segnali di oggi. Non sottovalutare il pericolo dell’odio antiebraico che si diffonde in Francia e in Europa. Perché già in passato si è scelto di chiudere gli occhi di fronte a questi segnali”. A ricordare quel passato, le testimonianze di Goti Bauer, Nedo Fiano e Liliana Segre, rivissute dal pubblico grazie alla sensibile interpretazione dell’attrice Anna Nogara.
Poi spazio alla musica con le interpretazioni dei musicisti del conservatorio (Jaime Eduard Pialli, Tamara Auer, Lorenzo Dainelli, Mattia Lecchi) delle opere legate alla Resistenza di Sergio Liberovici, compositore ebreo torinese, scomparso nel 1991 e che a quattordici anni combatté tra le fila partigiane. A lui è stata dedicato l’evento di ieri, curato da Lydia Cevidalli, con il racconto biografico affidato al figlio Andrea Liberovici.
Tra il numeroso pubblico presente all’evento, il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach e il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi.

Daniel Reichel

(28 gennaio 2015)