Oltremare – Satira elettorale

dfubiniIl lato migliore della stagione delle elezioni è la satira che propaga. Come un masso lanciato in una pozzanghera, mentre affonda schizza acqua, non proprio pulitissima, tutto intorno a raggio, senza fare distinzioni. 
Basta accendere la televisione, e ricordarsi che in Israele esistono solo 3 canali nazionali di notizie, e il resto è film o serie televisive, per trovare comici che imitano i politici, si travestono da politici, o fanno finti telegiornali per prendere in giro i politici. 
Per capire che cosa dicono e a cha fatto o dato si riferiscono le battute occorre una profonda conoscenza della società e politica israeliana, e dopo sette anni non rido ancora il 100% delle volte che il pubblico in sala si sbellica. Se andassi a vedere i programmi in registrazione probabilmente le telecamere mi coglierebbero nel giro di platea con la stessa espressione tesa e attenta di uno studente al quarto anno di fisica durante un esperimento che potrebbe far saltare l’edificio. 
Sì, la satira è difficile per chi non è madrelingua e non è cresciuto qui. Ma insegna moltissimo: è molto più leggera di quella che ricordo in Italia, manca soprattutto di acrimonia. Credo che sia perchè alla fine in un popolo di otto milioni di persone i politici fanno parte delle nostre vite quotidiane. Un po’ come nei paesini di una volta si incontrava il sindaco per strada e lo si sgridava per non aver riparato un palo della luce: anche qui il politico è qualcuno che conosci, che critichi o apprezzi o tutte e due le cose insieme. Non è raro che gli originali vadano a farsi ridere in faccia nelle trasmissioni di satira – e anzi, esserci, come si sa, conta molto di più di qualunque battuta a loro spese.
Negli ultimi giorni l’atmosfera si sta facendo un po’ meno leggera, le accuse fra i partiti e fra gli ego immensi dei loro leader cominciano a salire di livello. Per fortuna la sera potremo riderne di nuovo davanti alla tivù. 

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

(9 febbraio 2015)