Setirot - Palestina e Montecitorio
Giovedì prossimo, salvo imprevisti, l’Aula di Montecitorio discuterà il riconoscimento dello Stato di Palestina. A confrontarsi su questo tema Sinistra per Israele e Jcall hanno invitato, qualche sera fa a Milano, la socialista Pia Locatelli, la Pd Lia Quartapelle, Arturo Scotto di Sel e poi Janiki Cingoli del Cipmo, Giorgio Gomel di JCall e il giornalista televisivo israeliano Carmel Luzzatti.
Dal dibattito è apparso del tutto evidente lo sforzo della sinistra politica italiana per arrivare a un testo di mediazione che possa raccogliere il sostegno più ampio possibile. Così come è parsa finalmente chiara la volontà collettiva (con diverse sfumature, ovviamente) di non fare sconti ad alcuna delle parti in campo e di non privilegiare le ragioni palestinesi rispetto a quelle israeliane o viceversa.
Non è un caso – credo – che a nessuno sia venuto in mente di invitare il Movimento5Stelle, fautore di una bozza di mozione che, se mai ce ne fosse bisogno, dimostra ancora una volta come i grillini non sappiano neppure di che cosa stanno parlando. La strada, dunque, pare quella di guardare alla risoluzione votata ad ampia maggioranza dal Parlamento di Strasburgo che sostiene “in linea di principio” il riconoscimento dello Stato della Palestina in base alla “soluzione a due Stati basata sui confini del 1967, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati e con uno Stato di Israele sicuro e uno Stato palestinese indipendente, democratico, territorialmente contiguo e capace di esistenza autonoma, che vivano fianco a fianco in condizioni di pace e sicurezza, sulla base del diritto all’autodeterminazione e del pieno rispetto del diritto internazionale”.
Si tratta ora di seguire con attenzione che cosa accadrà tra una settimana, perché la questione non è di poco conto ed è anche su una vicenda come questa che Matteo Renzi & Co. giocano la propria credibilità.
Stefano Jesurum, giornalista
(12 febbraio 2015)