Qui Torino – I mondi di Primo Levi
I prossimi appuntamenti e un appello
Continua il successo della mostra “I mondi di Primo Levi – Una strenua chiarezza”, che è stata vista, nelle tre settimane trascorse dall’apertura, da circa diecimila persone. Ed è stata una visita speciale quella condotta ieri da Fabio Levi, direttore del centro internazionale di studi Primo Levi e curatore della mostra insieme a Peppino Ortoleva, che ha guidato nella Corte Medievale di Palazzo Madama un gruppo guidato dal presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici Dario Disegni, che si apprestava a inaugurare a poca distanza la mostra “Judaica Pedemontana” che sarà alla Biblioteca Nazionale fino ad aprile. Con lui, fra le varie autorità che hanno avuto modo di apprezzare il grande lavoro svolto dal Centro studi Primo Levi e da tutti coloro che hanno lavorato alla mostra c’erano Rossana Rummo, responsabile della Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’autore del Ministero dei beni e delle attività culturali, Andrea De Pasquale, ancora per pochi giorni direttore della Biblioteca Nazionale, in partenza per Roma in seguito alla sua recente nuova nomina e, sempre dal Mibact, Micaela Procaccia, della Direzione Generale Archivi. Con loro Annie Sacerdoti, consigliera della Fondazione Beni Culturali Ebraici e Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Durante la visita, fra una spiegazione e un approfondimento, è stato naturale per gli ospiti definire un appuntamento importante: quello di portare la mostra presto anche a Roma, in una delle sedi del Mibact.
L’interesse per l’opera di Primo Levi e l’apprezzamento riscosso dalla mostra hanno portato il Centro Internazionale di Studi Primo Levi a confermarsi nella volontà di riproporre la mostra in molti altri luoghi in Italia e non solo. La prima tappa sarà al campo di Fossoli, vicino a Modena, nel luogo in cui Primo Levi e migliaia di altri deportati italiani vennero concentrati dopo l’arresto per poi essere caricati sui treni diretti ai Lager. Diverse altre destinazioni sono già previste, ma per tutte le operazioni di organizzazione, trasporto e allestimento della mostra in altre sedi sono necessarie delle risorse che il Centro non è sempre in grado di sostenere da solo. Per questo è stata lanciata una raccolta di fondi, rivolta a tutti coloro che vogliano farsi coinvolgere nella realizzazione di questo grande progetto, i cui dettagli sono reperibili sul sito del Centro.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(13 febbraio 2015)