Qui Roma – A lezione con rav Amar

roma rav amar“Nella parashà di questa settimana apprendiamo quali siano i materiali necessari per costruire il tabernacolo del Signore. Essi sono oro, argento e rame, pietre… Ma la domanda di fondo resta: perché D-o ha bisogno di una casa in questo mondo? Perché ha avuto voglia di dimorare tra oggetti materiali? Il Signore disse infatti: ‘Mi faranno un tabernacolo e io dimorerò in essi’. Perché usa il plurale? Intende dire che dimorerà dentro ogni ebreo”.
Ad introdurre la lezione di ieri sera al Tempio Or Yehuda di Roma è un ospite speciale: rav Shlomo Amar, rabbino capo sefardita di Gerusalemme ed ex rabbino capo sefardita dello Stato d’Israele. Nato a Casablanca, Marocco, rav Amar è stato eletto dopo 11 anni nei quali Gerusalemme non aveva avuto un suo rabbino capo.
“Rabbi Simon – ha proseguito nella sua lezione – ci spiega che D-o prima di far costruire agli uomini un tabernacolo materiale, chiese agli angeli di erigere un tabernacolo spirituale. Vi è poi un’altra disputa ed è tra due grandissimi maestri: Rashi e Maimonide. Interrogandosi su come sarebbe stato il terzo Tempio di Gerusalemme, Rashi disse che esso sarebbe sceso dal cielo già costruito mentre, secondo Maimonide, sarebbe stato costruito in terra dopo la venuta del Mashiach, il Messia.
Evidente dunque che quando ci troviamo di fronte a una disputa, il problema risulta essere più ampio. Nella parasha precedente, quella di Yitro, D-o parla scendendo sul Monte Sinai, viene detto però che parla dal cielo. Naturale dunque chiedersi: è sceso o è rimasto nel cielo? Mondo spirituale o mondo materiale? La risposta la dà Rashi stesso.
Prima di scendere sul Sinai il Signore fa scendere i cieli superiori e inferiori e li stende come un lenzuolo e porta giù il suo trono. Quindi quando parla riesce a comunicare sia dal cielo che dalla terra. Prima di scendere vuole dunque raffinare il mondo, prepararlo alla sua venuta portando giù il cielo. Questo ci fa capire il punto da cui siamo partiti”.
“La domanda di rabbi Simon – è ancora rav Amar a parlare – si chiedeva perché gli angeli dovessero preparare un primo tabernacolo in cielo e il popolo un secondo in terra. La risposta è perché D-o vuole che il tabernacolo spirituale sia complementare a quello materiale per permetterGli di farlo dimorare in terra. A questo proposito rav Ovadia Yosef risponde anche alla disputa tra Maimonide e Rashi sul terzo Tempio: hanno entrambi ragione perché prima calerà un Tempio spirituale dal cielo e poi verrà costruito quello materiale in terra. La gioia ci renderà partecipi”.
Rav Amar ha così concluso: “Vogliamo che la presenza del Signore dimori tra di noi, eppure noi siamo materiali. Cosa dobbiamo fare? Nella creazione dell’uomo venne prima fatto il corpo e poi D-o soffiò dentro di lui la neshama, l’anima. Il soffio esce infatti dalla parte più interiore di D-o. Fa dunque dimorare in noi la sua parte più sacra. Per non perdere la neshama, l’anima, dobbiamo mandare via il male e fare il bene. Viene spiegato ad esempio che quando si profana lo Shabbat ci svuotiamo dell’anima, la berachà dello Shabbat ricade su tutta la settimana. Dobbiamo risponde alle minacce che arrivano ogni giorno in una sola maniera: non assimilandoci. Per questo spero che dalla lezione di oggi uscirete tutti diversi”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(15 febbraio 2015)