Angeli

claudiaA Copenhagen era Dan Uzan, a Roma sono Giuseppe, Mario, Daniele, Lello. Sono i volontari della sicurezza. Figure con le quali i bambini ebrei purtroppo cominciano a prendere confidenza già dall’asilo. Hanno quell’aria burbera, ma il cuore grande. Sono considerati come parenti, degli zii acquisiti, sempre pronti a tenderti la mano. Ti comunicano sicurezza e sai che vegliano su di te con la loro inavvertibile presenza. Tu cresci e loro invecchiano con te. Li trovi sempre li, ogni Shabbat ed ogni Moed, instancabilmente, con il sole o sotto la pioggia battente: padri e madri, nonni che hanno a cuore ogni singolo bambino della collettività come fosse il proprio. Averne colpito uno, così barbaramente assassinato, è come averli colpiti tutti. Ma loro saranno lì, anche oggi.

Claudia Sermoneta

(17 febbraio 2015)