Buonanotte Europa
Poco più di una ventina di ore di pullman, si impiegano per attraversare l’Anatolia e trovarsi così al primo confine con la Siria per entrare nel Califfato ed unirsi nelle sue milizie. I controlli turchi non preoccupano, parrebbero più interessati a non far passare rifornimenti e armi tra Suruç e la regione curda del Rojava, tornata nuovamente all’Ypg. Ugualmente, come dimostrano le numerose foto su profili Facebook ed interviste sui vari giornali, non dovrebbe essere altrettanto difficile, recarsi come volontari nel Donbass, per entrare tra le file dei filorussi, o al contrario per sostenere militarmente i gruppi estremisti ucraini. Numerosi infatti, gli europei, immigrati, convertiti o semplici simpatizzanti, i quali negli ultimi mesi sarebbero partiti dalle nostre città, apparentemente tranquille, per imbracciare la prima volta un fucile, puntarlo contro qualcuno, e approfittarne per commettere stupri o altre efferatezze come in un video game giocato dal vivo. In guerra qualsiasi brutalità è lecita, “ciascuno può uccidere l’altro per autodifesa, in quanto s’identifica come una minaccia per l’altro” – scrisse Moshe Halbertal nel saggio sul Sacrificio, – e ancor più di altri conflitti, negli attuali pare non esservi alcuna distinzione tra civili e soldati, e che anzi i “soldati” siano persone qualunque che qualche mese prima vivevano la propria “normale” esistenza da civili. Mai prima di adesso, sembra che la guerra sia così dietro casa, così dentro casa, e al tempo stesso così accessibile a chiunque. Dall’Ucraina alla Siria, la guerra è spettacolo, trasmessa sui social networks tra video e foto di bombe e decapitazioni, e la guerra è esperienza come molte altre. Chi non ha intenzione o possibilità di incamminarsi per luoghi remoti, basterà recarsi alla prima redazione di un giornale satirico o alla prima sinagoga e aprire il fuoco contro sorveglianti, membri o semplici passanti. La guerra è tra noi, in ogni luogo, anche se molti continuano a far finta di non vederla, e in questa non sono solo gli ebrei ad essere sotto attacco, ma l’Occidente e le sue fondamenta. “Living is easy with eyes closed”, cantavano i Beatles… Buonanotte Europa, fa che gli spari non disturbino i tuoi dolci sogni.
Francesco Moises Bassano
(20 febbraio 2015)