Qui Firenze – Luce sulla sinagoga
Inaugurata in forma solenne nel 1882, vistoso simbolo dell’emancipazione degli ebrei italiani e oggi simbolo di tutta una città, la sinagoga di via Farini è stata protagonista del secondo appuntamento del ciclo di incontri su “Firenze capitale dell’esotismo” organizzato dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione, tra gli altri, con Comunità ebraica, Opera del Tempio Ebraico, Museo ebraico e Coopculture. Al centro delle celebrazioni i 150 anni di Firenze capitale.
L’evento, svoltosi in una sala gremita, ha permesso di declinare non solo le suggestioni ma anche le professionalità – e furono molte e diverse – immesse nella realizzazione e nella successiva conservazione dell’edificio. Apertosi con un saluto della presidente Sara Cividalli e svoltosi alla presenza della direttrice del Museo ebraico Dora Liscia Bemporad, l’incontro è stato introdotto da Renzo Funaro, presidente dell’Opera del Tempio ebraico e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, che ha illustrato progetti eseguiti e progettualità ancora in fieri oltre a fare il punto su alcune scoperte avvenute nel corso dei lavori di restauro della sinagoga. Al tavolo dei relatori si sono poi alternati tre specialisti, con interventi di grande pregio e significato: Laura Hamad, che ha sviluppato un ragionamento attorno alle decorazioni interne del Tempio; Simone Chiarugi, che si è occupato degli arredi lignei; Silvia Ciappi, che ha raccontato la storia delle vetrate ottocentesche. Un quadro articolato che ha permesso di fare chiarezza su alcune peculiarità sia artistiche che architettoniche dell’edificio.
Tra il pubblico ricercatori, docenti universitari, storici, architetti, specialisti e culturi della metoria. Ha partecipato all’evento, con alcuni spunti di riflessione, anche il rabbino capo Joseph Levi. Presenti inoltre gli artigiani che negli ultimi anni hanno lavorato al cantiere permanente dell’Opera del Tempio.
Adam Smulevich
(23 febbraio 2015)