Shoah, un vitalizio per i figli dei perseguitati
Anche le persone di religione ebraica che ai tempi delle leggi razziste e della Shoah erano figli dei perseguitati potranno ricevere un vitalizio previsto per chi è stato vittima di persecuzioni. A stabilirlo è stata la Corte dei Conti del Lazio in due sentenze – scrive il Messaggero – “con cui accetta il ricorso di cittadini di religione ebraica a cui l’indennizzo in questione era stato negato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Uno dei due, allora bambini, venne abbandonato dalla madre “che essendo cattolica temeva di essere perseguitata perché aveva avuto una relazione con un uomo ebreo”, l’altro nacque nascosto in un convento e in una condizione precaria.
Ieri pomeriggio, a fermare un 18enne palestinese che aveva accoltellato un giovane ultraortodosso a Gerusalemme è stato Nir Barkat, il sindaco della città. Barkat, come riporta il Fatto Quotidiano, ha poi raccontato: “Stavamo percorrendo in auto Safra square, quando le mie guardie hanno scorto un terrorista armato di coltello. Ci ha minacciati con la sua arma ma noi lo abbiamo fermato e trattenuto fino all’arrivo della polizia. Subito dopo abbiamo prestato le prime cure al ferito”.
“Italia pronta per intervenire in Libia”. A dichiararlo è stato ieri il premier Matteo Renzi durante un’intervista con la giornalista Lucia Annunziata. “Voglio dare un segnale di tranquillità al paese” ha spiegato Renzi e poi ha continuato: “L’Italia ha un servizio di intelligence che non è come la Cia, ma in Libia siamo i numeri uno”. L’Is è in Libia, ma non ne controlla parti importanti ha detto il premier, auspicando inoltre l’intervento della Russia di Putin, che prima però “deve uscire dall’Ucraina” (Repubblica)
Isis, nuovi e vecchi orrori. Continua imperterrita la strategia dell’orrore da parte dello Stato Islamico che torna con un nuovo video nel quale mostra una sfilata di uomini dentro a delle gabbie. Ventuno ostaggi, scrive tra gli altri Repubblica, di cui sedici peshmerga curdi, tre poliziotti e due ufficiali dell’esercito iracheno. Le immagini dovrebbero risalire a una settimana fa e secondo l’Is sono un monito per i curdi a finire le ostilità altrimenti la loro fine “sarà nelle gabbie o sotto terra”.
Arrivano i turchi. Sempre su Repubblica si racconta il blitz da parte della Turchia in Siria per portare in salvo il feretro di Suleyman Shah, “il nonno del fondatore dell’impero ottomano”. Il terreno dove si trovava il mausoleo è formalmente turco, Erdogan ha però preferito trasferire il feretro in un’altra zona della Siria per trarlo in salvo dall’Isis e ha fatto saltare in aria la struttura per evitare che venga usata come base militare. “In sostanza, le forze militari turche ora sono in un nuovo pezzo di territorio siriano situato ad appena 200 metri dalla frontiera” scrive Repubblica. Dura la reazione da parte di Assad, che ha definito l’azione “una palese aggressione” da parte della Turchia.
Mercoledì con Charlie. Il 25 febbraio il giornale satirico francese Charlie Hebdo, colpito da un attentato un mese e mezzo fa, tornerà nelle edicole. Subito dopo l’attacco in redazione, Hebdo era uscito con un nuovo numero salvo poi annunciare una pausa. “Questa volta dobbiamo davvero ricominciare” ha spiegato il collaboratore Patrick Pelloux a Repubblica.
Le spese di Bibi. Maurizio Molinari sulla Stampa torna sul caso delle spese gonfiate da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara. Il maggiordomo della casa dei due avrebbe infatti testimoniato che oltre a pagare cifre esorbitanti per le pulizie domestiche, il premier “gonfiava il numero degli ospiti” per avere maggiori rimborsi dalla cassa del cerimoniale dello Stato e che sua moglie Sara spesso ricorreva a servizi esterni di ristorazione, nonostante avesse uno chef personale. Il capo della polizia Yohanan Danino ha dichiarato che vi sono “prove a sufficienza per aprire un’indagine formale sui sospetti di frode”. Il tutto accade, ricorda Molinari, a tre settimane dalle elezioni.
Heidegger e gli ebrei. Sul Corriere della Sera si parla ancora dei Quaderni neri di Heidegger. A rifletterne è Emmanuel Faye, che racconta del primo episodio di antisemitismo del filosofo tedesco. Esso risale al 1916 ed è contenuto nella lettera alla moglie Elfride con la quale si rammarica “della giudaizzazione della nostra cultura e delle nostre università”.
Israele – Usa, accordo sugli F-35. Israele comprerà quattordici caccia F-35 agli Stati Uniti: ad annunciarlo il ministro della Difesa israeliana dopo l’intesa raggiunta nel fine settimana. (La Stampa)
Rachel Silvera twitter @rsilveramoked
(23 febbraio 2015)