Hollande: “In Francia non c’è posto per gli antisemiti”
“Gli ebrei di Francia sono a casa loro in Francia, sono gli antisemiti che non hanno posto nella Repubblica.” Parole chiare, pronunciate dal presidente francese, Francois Hollande, durante il discorso che ha tenuto alla cena annuale del Crif, il Conseil représentatif des institutions juives (il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia). Parole che in un altro contesto sarebbero sembrate banali ma che sono suonate opportune e necessarie, quasi a dare la misura della gravità del momento, in una serata dall’atmosfera tesa e preoccupata.
Ha continuato Hollande: “Ebrei francesi: qui siete a casa vostra, nella vostra patria. Essa vi è debitrice di una parte della propria identità. Le avete dato tanto, la Francia lo sa, lo dice, lo mostra, e da un mese si è alzata per dire no al fanatismo, e no all’antisemitismo”.
Era grande l’attesa per l’intervento del capo dello Stato da parte dei numerosissimi partecipanti, tra cui religiosi, diplomatici, personalità del mondo politico e culturale: un intervento arrivato dopo gli attentati di Bruxelles, Parigi, Copenaghen, e dopo l’ultimo sfregio, la profanazione del cimitero ebraico di Sarre-Union.
L’antisemitismo è “Come una lepre, che torna sempre, quando le civilizzazioni credono di essersene liberate e – ha continuato Hollande – ha radici antiche, che affondano in tutta la storia dell’estrema destra francese, che non se ne è liberata”. Ha evocato anche la forma più recente, quella degli odiatori di Israele, continuando a sottolineare come “A Parigi come a Copenaghen, i terroristi hanno mandato uno stesso messaggio: quello della guerra. Che spaventa, uccide, divide, che cerca di distruggere le basi stesse della convivenza. E tra le prime vittime ci sono sempre gli ebrei”.
Le misure straordinarie di sicurezza che sono state messe in atto in questo periodo saranno mantenute fino a quando sarà necessario, ha garantito, e infine il presidente della Repubblica francese si è anche dichiarato a favore di un inasprimento delle sanzioni contro le affermazioni razziste e antisemite.
a.t. twitter @atrevesmoked
(24 febbraio 2015)