Dillo con Nutella, ma bada alle parole

nutella“Dillo con Nutella!” è l’ultima campagna lanciata dal marketing della crema al cioccolato e nocciola più famosa di tutti i tempi: ogni barattolo si può personalizzare con le parole più disparate. Chiunque può scrivere una parola o messaggio, postarlo sui social e poi vederlo riprodotto sul barattolo (hashtag su Twitter #nutellaseitu). Una idea che però è stata limitata da una severa censura: niente offese, turpiloqui o riferimenti sessuali. Proibite inoltre parole come ebreo e musulmano (resta però un mistero perché il termine ‘cristiano’ sia permesso e anche ‘gay’ mentre ‘lesbica’ sia stato proibito).
Il veto tocca i temi e le questioni più disparate: dall’utilizzo di nomi grotteschi come quello di Hitler, a parole come ‘cancro’, ‘obesità’, ‘diabete’ e perfino ‘olio di palma’, il mitico ingrediente segreto che renderebbe il sapore della Nutella diverso da altre creme spalmabili.
Il sito francese rtl spiega infatti che provando a digitare i termini vietati si riceve una segnalazione dell’errore con su scritto “ll tuo messaggio contiene una parola non conforme per le condizioni di utilizzo Nutella”. La lista nera, ha dichiarato la stessa Ferrero, produttrice della Nutella, è stata stilata per evitare che determinati concetti vengano utilizzati per sferrare attacchi a comunità e religioni.
Intanto però il web risponde prontamente con gruppi sui social network con titoli come “I nomi che non troverai mai su Nutella”.

rs

(4 marzo 2015)