…Hamas
Alle persone di buona volontà che hanno votato a favore e applaudito il riconoscimento italiano di uno Stato palestinese, e alle persone scontente che ritengono che ciò che è stato deciso in Parlamento sia insufficiente, credo sia utile ricordare che uno Stato non sussiste solamente in funzione dei suoi confini ma anche delle sue istituzioni.
Le istituzioni palestinesi sono tuttora divise in due fazioni, solo in parte separate territorialmente e solo in parte rivali, sotto l’egida rispettiva dell’OLP e di Hamas.
Il sostegno per lo Stato palestinese, se non vi è esplicita menzione in senso diverso, fa proprio questo status quo istituzionale e dunque ne omologa tutte le parti. La carta costitutiva di Hamas in vigore dal 1988 è ben nota a chi si è preso la briga di leggerla, ma in questi dibattimenti viene sempre ignorata. Credo pertanto sia utile rammentarla per sommi capi, citando la traduzione in italiano di alcuni articoli e il sunto di altri articoli cosí come sono riportati da Wikipedia:
Articolo 7: Benché […] molti ostacoli siano stati posti di fronte ai combattenti da coloro che si muovono agli ordini del sionismo così da rendere talora impossibile il perseguimento del jihad, il Movimento di Resistenza Islamico ha sempre cercato di corrispondere alle promesse di Allah, senza chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto. Il Profeta – le benedizioni e la salvezza di Allah siano su di Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo”.
Articolo 11: Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un bene inalienabile (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio. Chi, dopo tutto, potrebbe arrogarsi il diritto di agire per conto di tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio? Questa è la regola nella legge islamica (shari’a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani la hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio.
Articolo 21: La Massoneria, il Lions Club e il Rotary promuovono gli interessi del sionismo e si dedicano allo spionaggio; ciò grazie ad ingenti ricchezze che sono state accumulate ed impiegate anche per prendere il controllo della stampa, così come per sostenere le Rivoluzioni francese e russa, il colonialismo degli “stati imperialisti” ed entrambe le guerre mondiali. In particolare la Prima guerra mondiale ha avuto lo scopo di “distruggere il Califfato islamico” mentre la seconda ha permesso di accumulare ulteriori ricchezze ed è stata volta a favorire la costituzione dello Stato nemico. La Società delle Nazioni prima e l’ONU poi sono tasselli di un complotto volto al dominio del mondo da parte delle stesse cerchie.
Articolo 28: Le varie organizzazioni citate poco prima come espressione del sionismo, anzi da questo fondate, hanno lo scopo di “demolire le società, distruggere i valori, violentare le coscienze, sconfiggere la virtù, e porre nel nulla l’Islam”. Esse “sostengono il traffico di droga e di alcol di tutti i tipi per facilitare la loro (dei sionisti) opera di controllo e di espansione”.
Articolo 30: Ribadisce la tesi del complotto volto al dominio sul mondo da parte del sionismo, affermandone ‘l’infiltrazione’ in molti stati, che sarebbe avvenuta grazie al controllo da parte dei sionisti sulla stampa e sulle finanze.
Articolo 32: Identifica esplicitamente gli asseriti intenti sionisti di conquista ed espansione sul mondo con la cospirazione ebraica descritta nei Protocolli dei Savi di Sion.
Io aggiungo che chi non contesta queste affermazioni, in realtà le fa proprie.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(5 marzo 2015)