Il discorso di Bibi tra polemiche e consensi

rassegnaIl discorso pronunciato al Congresso degli Stati Uniti dal premier israeliano Benjamin Netanyahu sul pericolo del nucleare iraniano continua ad essere al centro dell’attenzione della stampa italiana ed estera. Secondo i sondaggi successivi all’intervento – si legge sul Messaggero – sarebbe cresciuto il consenso verso Netanyahu, tanto da potergli far guadagnare due seggi in più al voto del 17 marzo. Nonostante le critiche suscitate dalla scelta di intervenire così a ridosso delle elezioni, a condividere il pensiero del premier sul pericolo Iran è lo scrittore israeliano storicamente di sinistra David Grossman che dichiara a Repubblica: “Le mie impressioni sul suo discorso sono da dividere in due parti: la prima riguarda senz’altro il danno che ha provocato ai rapporti fra Israele e Stati Uniti, con i democratici e soprattutto con il presidente Obama. Di questo hanno già parlato in tanti e non credo di avere molto da aggiungere. Ma c’è anche una seconda parte, che riguarda i punti in discussione che Netanyahu ha sollevato nel suo discorso, ritengo che siano importanti e debbano essere ascoltati”. La “trappola iraniana”, spiega Grossman, è un pericolo non solo per Israele, ma per il mondo intero. Intanto il Corriere della Sera commenta con toni critici l’analogia fatta dal premier israeliano tra Iran e Terzo Reich, secondo il ragionamento per cui: “Netanyahu non l’ha detto ai deputati e ai senatori ma lo pensa: il presidente Barack Obama è come Neville Chamberlain, il premier britannico che scelse di negoziare con Adolf Hitler e le trattative con Teheran non possono che portare a una nuova Monaco. Netanyahu si è attribuito il ruolo di Winston Churchill”.

Il sodalizio tra leghisti e neofascisti. Sulla Repubblica Paolo Berizzi mette in luce il grottesco ‘debole’ che accomuna i leghisti Matteo Salvini e Flavio Tosi (nonostante la rottura): l’estrema destra “xenofoba, razzista, antisemita, nazionalita, sdoganata da Flavio e Matteo con tempi e modi diversi”. Tante infatti le amicizie ‘nere’ che coinvolgono i due. Tra i sedotti da Salvini, aggiunge Repubblica, anche il fondatore di Cuore Nero Roberto Jonghi Lavarini, le cui dichiarazioni antisemite pronunciate lo scorso anno durante una intervista alle Iene – ricorda Repubblica – furono denunciate con forza dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Gentiloni: “Bene il Parlamento sulla Palestina” . Ampia intervista sulla Stampa al ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni che si pronuncia sui negoziati con l’Iran e il possibile isolamento d’Israele: “Siamo a una settimana dalle elezioni (israeliane) e anche se la preoccupazione per l’Iran è reale nell’opinione pubblica di una grande democrazia come Israele – afferma – dobbiamo guardare al futuro e non commettere l’errore di chiudere un percorso che ormai o si conclude con un miglioramento della situazione o con un deciso peggioramento, non si ritorna alla casella di partenza, il contesto è più difficile e pericoloso di due anni fa”. E riguardo la mozione parlamentare sul riconoscimento della Palestina aggiunge: “Non c’è stato nessun pasticcio ma una posizione equilibrata dell’Italia, perfettamente capita a livello internazionale, in linea con il Parlamento europeo e che in sostanza spinge il governo al riconoscimento di uno Stato palestinese sollecitandolo al tempo stesso a rilanciare il negoziato tra le parti. Se qualcuno mi dice un altro modo per arrivare al riconoscimento dello Stato palestinese, io mi inchino”.

Un giorno per i Giusti. Si terrà domani la Giornata dei Giusti, l’iniziativa realizzata grazie all’impegno di Gabriele Nissim di Gariwo. Il Corriere della Sera scrive: “Il Giusto non è più soltanto il gentile che salva la vita di un ebreo ma chi, in ogni situazione e in ogni angolo di mondo, ascolta la voce della propria coscienza: da Vassilij Grossman a Vaclav Havel, da Aleksandr Solgenitsin all’iraniana Neda. Domani a Milano, sul Monte Stella, altri sei cippi verranno esposti alla riconoscenza di tutti”. Verranno inoltre celebrate le azioni di tre musulmani: Mehmet Gelal Bey, sindaco turco di Aleppo, che nel 1915 salvò dal genocidio migliaia di armeni, l’avvocatessa Razan Zaitouneh e il pacifista Ghayath Mattar.

Roma e le nuove misure di sicurezza. “Sapere che ci sono più militari a vigilare mi fa sentire più sicura però qui si vive tranquillamente, anche negli ultimi mesi, dopo i fatti di Parigi, non abbiamo avuto nessun tipo di allarme. Si vive come in una grande famiglia”, racconta una ragazza che lavora in un ristorante del Portico d’Ottavia a Libero. Anche se le nuove misure di sicurezza scontentano qualcuno: “Così non verrà più un’anima”. Il progetto che prevederà la pedonalizzazione del Ghetto, conclude Libero, era però previsto da tempo, molto prima del pericolo attentati.

Primo Levi e la luna. Su Repubblica Alberto Asor Rosa recensice “Ranocchi sulla luna e altri animali” (ed. Einaudi) di Primo Levi: “Ci sono libri interessanti. Libri divertenti. E libri inquietanti. Pochi quelli che assommano le tre specie. Ranocchi sulla luna e altri animali di Primo Levi è uno di questi”.

Il partigiano che cancella la svastica. A 90 anni. Sul Fatto Quotidiano la toccante storia che ha visto protagonista Enrico Angelini, un partigiano di 90 anni: dopo aver visto una ingiuriosa svastica sul muro del rifiugio della Resistenza di Cascina Raticosa (Foligno), Angelini si è armato di vernice e raschietta ed è andato a cancellarla. Ha spiegato: “Ho voluto cancellare un’offesa insensata, per riaffermare il valore della memoria storica”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(5 marzo 2015)