Setirot – Sionismo

jesurumNel bel saggio introduttivo di David Bidussa a “Le origini del fascismo italiano” di Enzo Sereni (Castelvecchi Editore), leggo questa frase: «… al di là del giudizio politico sul sionismo, le domande che apre [il sionismo medesimo, ndr] si presentano come una risposta alla crisi di identità dell’ebreo assimilato e integrato, ma senza per questo configurarsi come un porto sicuro a fronte delle minacce o dei pericoli esterni». Si parla, ovviamente, di un’altra epoca – lo scritto di Sereni è del 1939 e viene elaborato in Palestina soprattutto per i compagni del kibbutz –, di un contesto assai differente dall’attuale.
Da allora, per esempio, il sionismo ha diffusamente acquisito carattere più religioso. E tuttavia è incredibile la sovrapposizione della disputa politico-culturale di ieri e di oggi: si fa l’aliyah per amore di Israele (laico o pio che questo amore sia) oppure per paura, per fuggire a una minaccia?

Stefano Jesurum

(5 marzo 2015)