perdono…
Un amico tedesco mi ha scritto: “Voi ebrei non siete capaci di perdonare!”.
Risposta breve:
– Dio perdona.
– Abbiamo il dovere di non vendicarci e di non serbare rancore.
– Abbiamo il dovere di perdonare, ad imitazione del creatore.
– Abbiamo il dovere di rispondere al male inflittoci con il bene. Anche amando colui che ci ha fatto del male (“aiutando l’asino del nemico”).
Tuttavia c’è un solo caso limite: il nostro perdono non potrà mai essere completo per l’omicidio verso altri. Non possiamo perdonare per conto di altri. Possiamo solo invocare la misericordia di Dio e perdonare la sofferenza inflitta a noi in prima persona.
Dio lo ha perdonato Caino e ha proibito la vendetta. Tuttavia il sangue di suo fratello e di tutti i suoi discendenti non nati grida ancora dalla terra. Poiché suo fratello non c’è più e non può perdonarlo pienamente. Noi per parte nostra possiamo perdonare Caino per la sofferenza inflittaci. Ma il perdono non sarà mai completo. Perché la colpa commessa non è diretta solo a noi in prima persona.
Una madre che si è vista ammazzare i figli ad Auschwitz può perdonare?
Supponendo che l’assassino in prima persona si penta veramente e sinceramente, di fronte a lei chieda umilmente perdono, ella deve invocare il perdono di Dio su di lui e perdonare la sua sofferenza personale inflittagli dall’assassino per la perdita dei figli, ma non potrà mai perdonare l’omicidio in sé. L’unico che può farlo è la vittima. Ma non in questo mondo.
Gli ebrei hanno perdonato i tedeschi per quello che hanno fatto durante la Shoah?
Se ci fosse una sincera richiesta di perdono, sì, ma in modo parziale. Per via del discorso di prima: solo le vittime possono perdonare pienamente i loro carnefici. Noi possiamo perdonare per la sofferenza inflitta a noi e invocare il perdono di Dio.
Tuttavia tutto questo discorso non è rilevante se si parla dei tedeschi di ultima generazione. Questi infatti non hanno proprio nulla di cui pentirsi, poiché non c’entrano direttamente con i fatti accaduti. Non dobbiamo perdonargli nulla poiché non hanno nulla a che fare con i fatti. E non pagano per le colpe dei loro padri.
Perdonare però non annulla la giustizia e la eventuale pena da scontare. Se non c’è perdono non c’è giustizia, ma se non c’è giustizia non c’è perdono completo.
Paolo Sciunnach, rabbino
(9 marzo 2015)