Iran, il boia non si ferma

rassegnaAlmeno 753 esecuzioni: la metà per reati legati al traffico di droga e il 32% per omicidio. È il quadro della pena capitale nella Repubblica Islamica nel 2014 che emerge dall’ultimo rapporto di ‘Iran Human Rights’. Per numero, le esecuzioni segnano un record da 15 anni a questa parte, con un significativo aumento sotto la presidenza del ‘riformista’ Rouhani. “Se il dialogo con l’Occidente non ferma il boia”, titola il Corriere della sera.

Nata e cresciuta in Germania, Ivana Hoffmann – nome da combattimento Avasin Tekosin Ganes – aveva solo 19 anni. Ed è la prima donna straniera di cui si sa con certezza che sia caduta nei combattimenti contro le milizie del Califfato. Scrive La Stampa: “Da sei mesi Ivana era impegnata nelle zone più pericolose della Siria per difendere ‘l’umanità’ e ‘la libertà’ come sostenne in un video in cui appare in mimetica, col viso coperto e imbracciando un mitra”.

L’assoluzione di quattro tifosi veronesi che (in trasferta a Livorno) si erano esibiti in un saluto romano è accolta con favore dal quotidiano Libero secondo cui “per una volta, in un’aula di tribunale, ha vinto il buon senso”. Scrive il quotidiano: “Braccetti a molla e pugni chiusi, sulle rispettive curve, fanno parte del folklore calcistico: inutile in questi casi il ricorso alla giustizia, che ha urgenze più serie delle quali occuparsi”.

Sui giornali romani si racconta l’incontro sulla sicurezza avvenuto ieri Portico d’Ottavia tra il capo della Polizia Alessandro Pansa, il questore di Roma Nicolò D’Angelo, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità romana Riccardo Pacifici e il rabbino capo Riccardo Di Segni. “La minaccia esiste ma le misure adottate saranno tali da renderci sereni. Il quartiere ebraico di Roma è una realtà serena, come tutto il Paese”, ha affermato Pansa. Repubblica riferisce inoltre della scorta assegnata alla studiosa Donatella Di Cesare.

Per il 2015 il Premio Israele per la Letteratura non sarà assegnato. L’annuncio è arrivato da Jonathan Moses, dell’avvocatura di Stato, a margine dell’audizione tenutasi ieri in seguito alla petizione presentata da diversi artisti israeliani in cui si chiedeva per quest’anno la sospensione del riconoscimento. Il caso si era aperto dopo le ingerenze del primo ministro Benjamin Netanyahu nella composizione della giuria con le conseguenti dimissioni di cinque membri e la rinuncia a partecipare di David Grossman (Repubblica). Nell’infuocata campagna elettorale di queste ore da segnalare il durissimo intervento della cantante Noa, che ha annunciato di essersi rivolta all’Onnipotente perché porti “saggezza e compassione ai cuori dei nostri cittadini, che votino per liberare il Paese del governo razzista, distruttivo, arrogante di Benjamin Netanyahu” (Secolo XIX).

Ampia intervista della Stampa al musicista israeliano Asaf Avidan, di cui è in uscita un nuovo album. L’artista racconta di sé, della sua musica, dei suoi sogni. E di quanto, due mesi fa, si è esibito a Parigi a poche ore dall’attentato al supermercato casher. “Pensavo che sarebbe stato annullato, ma si è deciso di tenerlo ugualmente per non cedere alla paura e non abbandonare i nostri valori, ciò in cui crediamo. Nella storia molti hanno combattuto per abolire la schiavitù, dare il diritto al voto alle donne, per concretizzare i valori della Rivoluzione francese. Per tutti questi motivi e per tutti coloro che hanno combattuto – dice Avidan – dobbiamo rimanere in piedi a tutti i costi”.

Sull’Osservatore Romano Anna Foa rende omaggio alla figura di Stefan Zweig e racconta la riedizione del libro ‘Castellio contro Calvino’ edito da Castelvecchi. Apparsa nel 1936, l’opera – spiega Foa – “è centrata sulla contrapposizione tra Calvino, l’edificatore della teocrazia ginevrina, e Castellio (o Castellione), l’umanista savoiardo sostenitore della libertà di pensiero”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(10 marzo 2015)