L’Isis sfida Israele

rassegnaL’Isis pubblica un altro video dell’orrore. Questa volta la vittima, come raccontano i quotidiani italiani (Corriere della Sera e Repubblica) è una presunta spia del Mossad Muhammad Musallam, 19 anni, di Gerusalemme Est. Ad uccidere Musallam con alcuni colpi di pistola, un bimbo di poco più di dieci anni, obbligato dai terroristi del Califfato a trasformarsi in boia. Nel video si vede la confessione estorta al giovane palestinese, che afferma di essere stato assoldato dai servizi segreti israeliani per spiare prima i palestinesi che lanciavano pietre a Gerusalemme e poi per infiltrarsi nelle fila dello Stato Islamico. “Oh ebrei! Presto i leoni del Califfato attaccheranno le vostre terre e le vostre roccaforti in Francia per liberare Gerusalemme!”, la minaccia di uno dei jihadisti che compare in video. “Nel linguaggio di Isis – scrive Maurizio Molinari su La Stampa – ciò significa rivolgersi ai palestinesi di Gerusalemme Est, a una settimana dal voto politico in Israele, chiedendogli di unirsi alla jihad contro ‘gli ebrei’”. L’autore del folle appello, secondo le autorità francesi, potrebbe essere il cugino di Mohamed Merah, responsabile dell’attacco alla scuola ebraica di Tolosa nel 2012.

La gendarme e il jihadista complice di Coulibaly. Uno dei complici dell’attentatore del negozio casher di Parigi, Amédy Coulibaly, sarebbe legato a una donna, fermata dagli investigatori francesi: si tratta, riporta Repubblica, di una gendarme con un’onorata carriera alle spalle. La donna ha usato lo statuto di gendarme per incontrare in prigione Amar Ramdani, suo amante nonché considerato complice di Coulibaly. “Ha persino nascosto delle lettere nella biancheria mandata in carcere. In uno dei messaggi mandati al suo compagno, la donna parla di un viaggio a Charleroi, in Belgio, dove Coulibaly ha venduto una macchina e comprato le armi prima degli attacchi di gennaio”. 

Religioni contro l’Isis. Su Repubblica un testo di Marek Halter, tratto da Riconciliatevi! Ebrei Cristiani Musulmani (Marsilio), in cui si fa appello alle tre comunità religiose perché si uniscano contro la minaccia dell’Isis. In particolare Halter chiede il sostegno dei musulmani moderati e di isolare chi “accusa di tradimento” ad esempio “i musulmani democratici” che “condannano, in nome dell’Islam, l’assassinio di ebrei, perché ebrei, da parte di fanatici”. Toni molto meno concilianti sul Giornale, per l’editoriale di Paolo Guzzanti dal titolo “L’islam nega storia e progresso. Ecco perché ci vuole cancellare”.

Segni, l’arte per il dialogo. Nelle pagine milanesi del Corriere della Sera, la presentazione dell’asta di arte contemporanea organizzata questa sera al Teatro Franco Parenti per sostenere le attività della Fondazione Italia Israele per la cultura e le arti (IIFCA). “Due Paesi, Israele e Italia, uniti nel nome dell’integrazione. La cultura chiamata a creare un ponte ideale che unisce popoli, religioni, civiltà”, scrive il Corriere che ricorda come dialogo e collaborazione siano tra gli obiettivi principali dell’IIFCA. Su questa linea si inserisce l’iniziativa [Sé-gni], “organizzata da Anita Friedman, Giorgia Calò e David Palterer” che riunisce artisti israeliani e italiani, che hanno deciso di donare le proprie opere per sostenere la causa della Fondazione. Queste opere infatti saranno le protagoniste dell’asta di questa sera.

Elezioni e Pesach. L’election day per regionali e amministrative non si terrà il 10 maggio, scrive il Corriere, per la concomitanza dell’eventuale secondo turno con “la Pentecoste ebraica”. Le regioni in cui si andrà al voto saranno Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia.

Dopo Charlie Hebdo. “Blasfemia, diritti e libertà. Una discussione dopo le stragi di Parigi” è il titolo della conferenza, come scrive Repubblica, in programma domani mattina alla Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna “che coinvolge numerosi studiosi, da Giancarlo Bosetti a Riccardo Fedriga e Alberto Melloni”.

La Sinagoga di Pilsen. La città boema sarà la prossima Capitale europea della Cultura e Repubblica, nel tratteggiarne il ritratto, ricorda “la Grande Sinagoga, seconda in Europa solo a quella di Budapest, è un capolavoro in stile romanico-moresco”.

Scambi di persone. Su Repubblica la storia di uno scambio di identità a Milano con un clochard trovato morto nel 2013 e sepolto con rito ebraico che in realtà si è scoperto non essere la persona che le autorità pensavano che fosse.

Daniel Reichel
(11 marzo 2015)