…propaganda
Solo pochi giorni fa ho sentito il deputato del M5S Alessandro Di Battista, padre fascista e un passato da terzomondista d’accatto, iniziare un discorso sull’Isis dalla guerra di Gaza dell’estate scorsa, come se la creazione di questa realtà sadica e criminale fosse dovuta alle politiche di Israele. Un nefandezza che dimostra solo il livello politico del parlamentare grillino, l’allucinante declino della nostra classe dirigente, selezionata senza alcun criterio se non quello di essere un numerino al servizio della propaganda del capo-padrone nel solco della tradizione di Ruby nipote di Mubbarak, e il grado di infamanti pregiudizi che girano nella testa di Di Battista stesso. In realtà, Israele entra nella propaganda del famigerato Daesh soltanto ora e, non a caso, sotto elezioni, con un video dove si sfrutta un fenomeno vecchio come il mondo: quello dei bambini soldato, la cui vita viene sequestrata da criminali psicopatici senza alcuno scrupolo. Non è trascurabile che la propaganda anti israeliana venga fatta sulla pelle di chi? Di un palestinese, a cui viene attribuito il titolo di “Spia di Israele”. Una replica delle esecuzioni sommarie, eseguite in pubblico e senza alcun processo da parte Hamas. E anche senza la solidarietà di Di Battista.
Davide Assael, ricercatore
(11 marzo 2015)