Il silenzio
Il silenzio di Pio XII, le ragioni per cui non levò lo scudo della Chiesa a difesa degli ebrei tornano a far questione tutte le volte che esce un libro o un film che dia una lettura del suo silenzio o maligna o benevola. La domanda è, il papa operò per la salvezza degli ebrei agendo nell’ombra, persuaso che una dichiarazione ufficiale avrebbe esasperatola reazione di Hitler e messo a repentaglio non solo la Chiesa ma gli ebrei stessi? Oppure non considerò una priorità la tragedia che stava colpendo questo popolo e si occupò in primis di tutelare i cristiani, invitandoli a mantenere un profilo basso e a non opporsi pubblicamente ai nazisti altrimenti avrebbero fatto la stessa fine degli ebrei? Fatto sta che né lui né le potenze alleate che combatterono il nazismo impedirono lo sterminio degli ebrei e dunque da questo punto di vista fallirono, regalando una vittoria simbolica ai nazisti che tronfi mostrarono al mondo l’efficacia di una propaganda che aveva declassato un intero popolo, innalzando una barriera emotiva al punto che nessuno levò un dito per loro. Al punto che nemmeno a guerra finita e negli anni a seguire l’Europa libera ha fornito una convincente spiegazione della sua inazione nei riguardi degli ebrei, si è assunta la responsabilità di questa sua involontaria complicità con quei carnefici contro cui stava lottando, cadendo nella sconfessione più violenta. Ed è proprio questa voragine ereditata di cui ancora l’Europa non prende atto a renderla attualmente così insicura e instabile.
Tiziana Della Rocca
(16 marzo 2015)