Sapori – Chef Cracco, la casherut e l’hummus
Uno chef stellato e sette rabbini in cucina. Carlo Cracco ricorda la sua esperienza di giovane cuoco incaricato di occuparsi delle carni per un banchetto di nozze casher, oltre vent’anni fa, a Montecarlo. “Rispettare le regole della casherut per fare buona cucina non rappresenta una difficoltà. Sono regole entro cui muoversi, come molte altre, e anzi, sono molto intelligenti, troppo spesso comprese male perché misteriose” ha spiegato lo chef a Pagine Ebraiche, nel corso della serata organizzata all’ambasciata d’Italia in Israele per celebrare la Italy Food Design week dedicata al rapporto tra stile e sapori. Un’occasione anche per raccontare Expo al pubblico israeliano, che ha coinciso con la visita del governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del designer Ron Arad.
“Per esempio, grazie alle nuove tecniche di cottura, la carne rimane più morbida e più buona, basta osservare alcune regole di base, assolutamente compatibili con la casherut” ha sottolineato ancora Cracco, che dopo aver partecipato alla giornata di conferenze Food for Thought al Museo del Design di Holon, ha cucinato per gli ospiti del ricevimento uno speciale risotto alla milanese.
Quale il piatto israeliano preferito? Cracco, che spiega di essere stato diverse volte nello Stato ebraico, anche per partecipare come ospite all’edizione locale del programma televisivo Masterchef, non ha dubbi: l’hummus, “fantastico, moderno e polivalente”. Un po’ come Israele.
Rossella Tercatin
(26 marzo 2015)