Venezia, nuovi progetti per il centro storico. Guardando ai 500 anni del Ghetto
Riprende l’attività il comitato per il centro storico ebraico a lungo presieduto da Cesare Vivante (1920-2014) e che ora il Consiglio della Comunità di Venezia ha deciso di riportare alla luce con la reiscrizione all’associazione dei comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia.
Federati in un’associazione, i comitati aderenti sono organizzazioni senza fine di lucro, il cui obiettivo primario è la promozione e il finanziamento del restauro del patrimonio artistico di Venezia. Inoltre, esercitano una costante vigilanza su questo patrimonio e su quello urbanistico e naturale veneziano, intervenendo sia direttamente sia attraverso i media internazionali nei confronti di iniziative potenzialmente lesive. Infine, erogano borse di studio, sovvenzionano attività scientifiche nell’ambito del restauro e svolgono attività promozionali per il reperimento dei fondi. I restauri da essi promossi e finanziati hanno permesso dal 1966 ad oggi circa mille interventi sul patrimonio storico-artistico della città.
“È con orgoglio e soddisfazione – ha affermato Paolo Navarro Dina, consigliere delegato della Comunità – che riprendiamo in mano il percorso del comitato come deliberato dal consiglio della nostra Comunità che qui rappresento. Comitato per molti anni diretto e gestito con grande generosità e dedizione dal professor Cesare Vivante, che ha lavorato per la tutela del patrimonio culturale della Comunità veneziana. L’incontro di oggi suggella una volta di più il legame tra gli ebrei, la città e le rappresentanze dei comitati nazionali e internazionali che hanno a cuore la salvaguardia e il destino di Venezia nel segno di cosa storicamente questa città ha rappresentato e rappresenta come microcosmo di fedi e culture”.
Durante l’incontro, a cui è intervenuto anche il rabbino capo di Venezia Scialom Bahbout, l’assemblea ha formalmente accettato la domanda di ammissione firmata e sottoscritta dal presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati. A rappresentare il comitato in seno all’assemblea il Consiglio della Comunità ha scelto Ambra Dina, architetto e professionista nota in città per il suo lavoro nel settore.
“Dobbiamo pensare alla cultura e al rispetto reciproco – ha continuato Navarro – proprio in questo momento in cui risulta decisiva la lotta contro ogni forma di intolleranza. Da oggi torniamo nella famiglia dei comitati privati anche in previsione delle prossime celebrazioni dei 500 anni dall’istituzione del Ghetto, che ha avuto già un interessante e proficuo prologo con l’avvio della raccolta di fondi annunciata da Venitian Heritage a New York negli scorsi mesi con il supporto dell’Unesco”.
Michael Calimani
(26 marzo 2015)