Monte San Savino, Memoria viva
Monte San Savino, l’antica cittadina nei pressi di Arezzo fino al 1789 sede di una piccole ma fiorente comunità ebraica, è stata teatro di un interessante e partecipato convegno nell’occasione della presentazione del libro “La Nazione Ebrea di Monte San Savino e il suo Campaccio” (ed. Giuntina) di Mauro Perani, Jack Arbib e Renato Giulietti. L’incontro si è svolto nel settecentesco teatro Verdi, una bomboniera di velluto rosso, davanti a un bel pubblico, ed è stato moderato da Jack Arbib, che tanta energia profonde per queste iniziative di Monte San Savino di cui, pur risiedendo molti mesi in Israele, a ben ragione ha ricevuto la cittadinanza onoraria.
Dopo il saluto di Gilda Scarpellini, che segue con intelligente partecipazione “l’affascinate viaggio nella memoria storica” della città di cui è sindaco, si sono succeduti gli interventi dei vari autori, primo l’illustre professor Perani, che si è trattenuto sugli epitaffi, alcuni molto dotti e poetici, delle tombe via via restaurate nel cimitero, lavori di recupero che vanno avanti da vari anni e che sono stati subito dopo illustrati dall’architetto Renzo Funaro, che li conduce con tanta dedizione. Quindi Giulietti, che da poco ha lasciato il suo compito di archivista e bibliotecario del Comune, ha esposto con vivacità la vita degli ebrei del Monte nei due secoli di positiva convivenza, come si ricostruisce dalle ricerche che pazientemente continua tra le antiche carte.
Si sono quindi succeduti gli altri autori: Stefania Roncolato ha parlato con entusiasmo di alcune ketubbot da lei ritrovate e studiate; Alessandra Roggi si è soffermata sul movimento del “Viva Maria”, soggetto della sua recente tesi; Lionella Viterbo si è soffermata sulle nefande azioni che i facinorosi aderenti a queste bande, operanti in Toscana, hanno fatto determinando la fine della Comunità ebraica savinese e infierendo anche contro quelli che si erano rifugiati a Siena.
Dopo una breve pausa, cadendo ora il bicentenario della morte di Salomone Fiorentino, la figura di questo noto letterato e poeta nativo del Monte, è stata ricordata da Liana Funaro e dalla giovane Marta Sciabolini
Nel pomeriggio è stata organizzata la visita alla sinagoga, dove erano esposte copie dei contratti nuziali, e al cimitero.
Lionella Viterbo
(30 marzo 2015)