alcolici…

“… non berrete vino o liquore né tu né i tuoi figli con te …” (Vaìkrà 10, 9). I Maestri si domandano: “Per quale motivo un Cohen non può servire Dio nel Santuario se questi ha bevuto del vino o degli alcolici?”
La Torah e i suoi comandamenti sono stati dati per dare uno scopo preciso alla vita, così come dice il Salmo 19. Hashem vorrebbe che noi trovassimo la nostra gioia nella Torah e nelle mitzvòt, e non in stimoli esterni. Un Cohen che compie il suo servizio intossicato, mancherà in qualcosa. Hashem ci ha creato per trovare il bene della vita, come i genitori desiderano il meglio per i loro figli, lo stesso vuole Dio: gioire nel mondo e trarne piacere più possibile, Dio però non vuole per noi un piacere effimero e senza significato, ma un piacere duraturo e profondo. Questo si ottiene attaccando noi stessi a Dio, la sensazione che si prova aiutando il prossimo o dopo una preghiera recitata con convinzione è la sensazione in cui l’anima è connessa al suo Creatore. Alcool, droghe e tutti i fisici piaceri, sono delle brutte imitazioni di questa sensazione. Quindi perché cercare il falso quando si ha a portata di mano l’originale?

David Sciunnach, rabbino

(1 aprile 2015)