Qui Roma – Nel ricordo di Emanuele Pacifici
A un anno dalla scomparsa, Comunità ebraica raccolta nel ricordo di Emanuele Pacifici (1931-2014), memoria storica della kehillah romana e padre del suo attuale presidente Riccardo. L’occasione un limmud svoltosi nella sinagoga Bet Michael di Monteverde con la partecipazione di numerosi Maestri: il rabbino capo Riccardo Di Segni, i rabbini Alberto Funaro, Vittorio Della Rocca e Roberto Colombo, il rabbino e neuropsichiatra Gavriel Levi, il maskil Gadi Piperno. In sala anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Nato a Roma nel 1931 dal rabbino Riccardo Pacifici e da Wanda Abenaim (entrambi deportati e uccisi ad Auschwitz-Birkenau), Emanuele sopravvisse alle persecuzioni nascondendosi nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano (Firenze), due delle quali presenti tra il pubblico. Finita la guerra, venne ritrovato da un soldato della Brigata Ebraica. Il 9 ottobre del 1982 rimase coinvolto nell’attentato al Tempio Maggiore in cui fu ucciso il piccolo Stefano Gaj Taché. Tra i feriti più gravi, miracolosamente ne sopravvisse.
“Mio padre non si è mai soffermato sulle tragedie della sua vita, ma ha sempre mantenuto un grande sorriso e la forza di andare avanti”, il ricordo del figlio Riccardo.
Ad essere ricordata anche l’opera di catalogazione e indicizzazione di un ingente mole di materiale sulla vita degli ebrei in Italia che avrebbe poi messo a disposizione di chiunque ne facesse richiesta, dagli studiosi più affermati ai giovani delle scuole.
(2 aprile 2015)