Parigi – “Musulmani prime vittime dell’odio”
A tre mesi dall’attacco alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato casher di Porte de Vincennes il presidente del Conseil Représentatif des Institutions juives de France, Roger Cukierman, è stato ospite della prima serata di BFMTV, il più importante canale di informazione d’Oltralpe, per ricordare i tragici fatti di gennaio, definire l’impegno per la sicurezza e commentare la nuova percezione che vi è nell’opinione pubblica del pericolo che le società progredite e democratiche sono costrette ad affrontare.
“A tre mesi da quell’orrore il sentimento di solidarietà è significativo. Giornalisti, politici, comunità ebraica: le iniziative adottate hanno permesso un rafforzamento delle misure di sicurezza. Anche se la preoccupazione resta alta”, ha affermato Cukierman. Per poi aggiungere: “È angosciante pensare che gli ebrei, che vivono in questo paese da 2mila anni e che ne sono cittadini a tutti gli effetti dai tempi della Rivoluzione francese, abbiano bisogno di misure speciali a difesa della loro incolumità”.
Tra le strade da percorrere indicate dal presidente del Crif vi è, oltre a una maggiore tutela fisica di istituzioni e persone, anche un monitoraggio più attento del mondo del web, utilizzato dai jihadisti “come vera e propria scuola di formazione” per aspiranti guerriglieri e terroristi. Un pericolo simile si correrebbe anche con le prigioni francesi che, è stato evidenziato, “andrebbero ripulite” per far sì che i predicatori d’odio che vi si annidano siano messi in condizione di non nuocere.
“È in corso una guerra contro una barbarie di stampo medievale. E in questa guerra, di cui tutta Europa deve prendere coscienza, le prime vittime sono i musulmani” ha proseguito Cukierman. Cordoglio e vicinanza sono stati inoltre espressi alle comunità cristiane d’Oriente e d’Africa che, proprio in queste ore, subiscono nuovi terribili attacchi: “La solidarietà degli ebrei francesi ai nostri fratelli cristiani è totale”. Cukierman ha inoltre ricordato un incontro con papa Bergoglio del settembre scorso in cui il pontefice gli aveva preannunciato i timori per una escalation di violenze alle porte. “Mi ha detto: dopo gli ebrei, tocca ai cristiani”. Negli stessi minuti il Crif ha diffuso un comunicato alle agenzie di stampa in cui si afferma il seguente concetto: sostenere i cristiani perseguitati “è un dovere morale”.
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(7 aprile 2015)