Qui Torino – Il valore della preghiera

16456449563_e1f0b98ed5_zDall’induismo al buddismo, dall’islam all’ebraismo, dal cristianesimo d’Occidente a quello d’Oriente.
Momento centrale di ogni cultura religiosa, la preghiera è protagonista della mostra “Pregare. Un’esperienza umana” che si inaugura nella giornata di sabato presso la Reggia di Venaria.
Continuità. Ripetizione. Circolarità. Queste le tre linee guida di un allestimento che si prefigge di raccontare la preghiera nei suoi diversi aspetti: l’anelito dell’uomo verso la divinità, l’ascesi, la perfezione, ma anche la richiesta di aiuto, protezione e conforto. Non ultimo il dinamismo perché, viene ricordato, l’uomo vi si dedica “creando magnifiche coreografie, ruotando, saltando, inginocchiandosi e prostrandosi, intonando canti e cori, cadendo in trance o in profonda meditazione”.
Curata da Lucetta Scaraffia e Franco La Cecla, l’esposizione – mille metri quadrati di oggetti e testimonianze, visitabili fino al prossimo 28 giugno – è stata presentata questa mattina nel corso di un incontro per la stampa svoltosi alla presenza dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia cui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni e il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti.
“Partendo dalla nostra esperienza, abbiamo voluto aprirci al confronto anche con le altre religioni, cominciando a riflettere sulla preghiera, base comune a tutta l’umanità”, hanno spiegato i curatori.

(Nell’immagine Disegni e De Benedetti assieme al presidente del Comitato Interfedi Valentino Castellani)

a.s twitter @asmulevichmoked

(8 aprile 2015)