Il 25 aprile. E i valori da tutelare
Fervono in tutta Italia i preparativi in vista delle manifestazioni del 25 aprile, 70esimo anniversario della liberazione del paese dal giogo nazifascista. Da Milano a Torino, da Firenze a Roma, municipalità al lavoro affinché il significato delle celebrazioni possa affermarsi con chiarezza ed essere tenuto al riparo da ogni forma di strumentalità. Un tema aperto, come testimoniano le recenti tensioni verificatesi nella Capitale dove da tempo è difficile onorare nel giusto modo i combattenti della Brigata Ebraica, il corpo di volontari ebrei giunti dall’allora Palestina mandataria che offrì un contributo fondamentale nella lotta di liberazione. L’aperta ostilità di alcuni gruppi che partecipano al corteo organizzato dall’Anpi romana, tra cui alcune rappresentanze palestinesi, ha portato – come noto – all’annuncio da parte dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti del proprio rifiuto a sfilare, a una serie di prese di posizione nell’opinione pubblica e alla decisione dei vertici nazionali dell’Anpi di chiedere al Comune di Roma di farsi carico dell’organizzazione della marcia affinché possa scaturire una soluzione che ci si augura “condivisa e capace di consentire che a Roma il 25 Aprile sia davvero un giorno di festa, assolutamente pacifico, partecipato e unitario”. Una decisione fortemente avversata dal presidente dell’Anpi romana Ernesto Nassi, che aveva annunciato le proprie dimissioni dall’incarico.
“Il 25 Aprile è festa della Liberazione e dunque deve essere festa di tutti, oltre il doveroso ricordo e momento unitario di riflessione. Non è concepibile che le manifestazioni del 25 Aprile siano contrassegnate da incidenti, come da anni accade a Roma; ed è quindi indispensabile superare i contrasti e le divisioni”, ha scritto in una nota la segreteria nazionale dell’Anpi a seguito di un colloquio avvenuto tra il suo presidente Carlo Smuraglia e il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Per poi aggiungere: “Certamente non deve restare esclusa dal corteo del 25 Aprile la Brigata ebraica, che rappresenta combattenti per la libertà. È necessario, inoltre, evitare che la presenza di bandiere di Paesi stranieri rappresenti motivo di scontro ed è fondamentale che abbia una collocazione distinta rispetto ai simboli e alle bandiere delle forze partigiane”.
Sul tema della Memoria da registrare alcune prese di posizione in merito al trasferimento del memoriale italiano del Block 21 di Auschwitz-Birkenau. “L’impegno di portare il memoriale delle vittime di Auschwitz a Firenze si è mosso in linea con una politica di salvaguardia della Memoria che da sempre caratterizza la Toscana” afferma l’assessore Sara Nocentini. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Dario Nardella: “Il memoriale italiano di Auschwitz è un’opera d’arte simbolo della memoria nazionale e deve essere valorizzato. Firenze è orgogliosa della scelta di ospitare il memoriale per dare un tributo vero, duraturo e profondo all’esercizio indispensabile della memoria”. Entrambe le prese di posizione sono arrivate a poche ore da una conferenza stampa contro il trasferimento del memoriale organizzata da Gherush92.
(12 aprile 2015)