Una vita vissuta al limite
“Speravamo nella pace, ma qui non l’avremo, almeno non a breve termine. Speravamo nella tranquillità, ma qui non troveremo nemmeno quella. Le fondamenta della nostra casa non sono molto solide, e sono scosse da frequenti terremoti. Quella che viviamo in questa terra è un’avventura infinita. Un’odissea. Lo Stato ebraico non assomiglia a nessun’altra nazione. Questo paese non può garantire né sicurezza né benessere né serenità, ma può offrire l’intensità di una vita vissuta al limite. La scarica di adrenalina data dal vivere pericolosamente e sensualmente sull’orlo del precipizio. Se un vulcano dovesse eruttare questa notte e porre fine alla nostra Pompei, ecco quale sarebbe la nostra ultima immagine: un popolo vivo. Un popolo che è tornato dalla morte e che, pur essendo circondato dalla morte, ha messo in scena uno spettacolo di vita straordinario. Un popolo che ha danzato la musica della vita fino alla fine”. (Ari Shavit, La mia Terra Promessa)
Tobia Zevi, Hans Jonas
(14 aprile 2015)