“Libertà, patrimonio da difendere”
“Oggi, voi partigiani, siete qui non come ospiti ma come padroni di casa. Oggi il nostro pensiero commosso va a coloro, per lo più giovani e giovanissimi, che sono stati uccisi, torturati, reclusi tra mille sofferenze e umiliazioni”. Queste le parole con cui il presidente della Camera Laura Boldrini ha dato oggi avvio alle celebrazioni per il 70esimo anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo nell’aula di Palazzo Montecitorio.
Svoltasi alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delle più alte cariche dello Stato e con ospite anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, la cerimonia ha visto avvicendarsi storici, politici, rappresentanti delle forze partigiane che diedero il proprio contributo per il ripristino della democrazia.
Ad intervenire anche il presidente del Senato Pietro Grasso, che ha invitato a raccogliere il testimone di memorie e di valori che contraddistinsero quell’impresa: “Se vogliamo poter guardare negli occhi i reduci senza dover abbassare lo sguardo – le sue parole – dobbiamo amare e difendere le istituzioni. Unirci, farci forza a vicenda, recuperare quel sentimento di solidarietà e speranza che ha animato i partigiani”.
Si apprende intanto in queste ore che l’Anpi Roma ha deciso di annullare il tradizionale corteo del 25 aprile dopo le polemiche apertesi per la mancata partecipazione dell’Aned e della Brigata Ebraica, le cui insegne sono da anni oggetto di vergognose contestazioni. Un tema sollevato anche da 34 senatori del Partito democratico, che in un messaggio inviato al presidente dell’Unione Renzo Gattegna e al presidente dell’Anpi nazionale Carlo Smuraglia scrivono: “Facciamo appello all’Anpi e all’UCEI, ma anche a tutti i democratici e antifascisti, affinché i rappresentanti della Brigata ebraica e degli ex deportati siano in prima fila nelle celebrazioni del 25 Aprile. Questa è la risposta che tutti insieme dobbiamo dare a coloro che nel corso degli anni, e oggi con aggressività che sorprende e va combattuta, hanno contestato, ostacolato e offeso la presenza della Brigata ebraica e degli ex deportati nei cortei e nelle cerimonie della Liberazione. Chi si comporta in questo modo non ha nulla da spartire con il 25 Aprile, l’antifascismo, la democrazia. Nessuna motivazione può essere adotta, tanto meno accettata, a sostegno di slogan e condotte intolleranti e che puntano a trasformare l’unità e i valori dell’antifascismo in pratiche antidemocratiche. Ogni democratico e antifascista è chiamato a un impegno conseguente”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(16 aprile 2015)