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Era il suo tempo, eppure speravamo che l’angelo della morte si fosse dimenticato di lui, come di tanti altri della sua generazione: uomini forti, intelligenti, anime delle loro comunità, dei loro paesi. Per questo la scomparsa di rav Toaff ci ha sorpreso, oltre che addolorato. È difficile dire in poche parole quale è stato il suo ruolo. Ha traghettato la Comunità di Roma fuori dal lutto della Shoah, ha aperto al mondo ed è stato il tramite tra gli ebrei di Roma (e non solo di Roma) e le istituzioni, il mondo esterno. È stato in ogni momento attento agli altri, mai chiuso o ostile al mondo esterno. Ricordo quando ha preso accanto a sé, in un discorso pubblico, due bimbi rom, con tenerezza. È stato un politico abilissimo, ma della stirpe di quei politici che abbiamo perduto, per cui la politica è una passione autentica e disinteressata. È stato un grande studioso, un grande ebreo. Ci mancherà.
Anna Foa
(20 aprile 2015)