moked/מוקד

il portale dell'ebraismo italiano

…fede

Ancora una parola sul Rav Toaff, z.z.l., che ci ha lasciati questa settimana, da chi ha avuto il raro privilegio di conoscerlo da vicino nel quotidiano – nel vernacolare degli ebrei romani: o’ jènnero. La persona privata rivela aspetti che a volte sono diversi dall’immagine della persona pubblica e che non sono meno importanti nella valutazione complessiva. Una cosa più di tante mi ha sempre colpito nell’uomo di famiglia affettuoso, ospitale, amichevole, capace di avvicinare i lontani. Era la forza della fede in senso assoluto, e della fede come pratica. Nel proporre alti principi ideali e spirituali, l’ebraismo stabilisce anche i modi e le vie che la persona deve seguire per raggiungerli concretamente. Ammiravo Toaff non solo nelle parole eccezionalmente efficaci e pertinenti che sapeva dire in ogni occasione, ma forse ancora di più nella sicurezza delle sue azioni animate dalla sua fede incrollabile. “Si fa così”, e questo valeva tanto nella macellazione rituale di un pollo quanto nel confronto con un capo di Stato, nella soluzione di un problema di giurisprudenza rabbinica legato a una conversione, o nei momenti finali del suo stesso funerale – indimenticabili per chi vi ha assisitito e li ha capiti. Sia il Suo ricordo di Giusto in pace e benedizione.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(23 aprile 2015)