Roma si inchina al rav Toaff
“È un grande piacere essere qua. Non solo come ministro, ma anche come cittadino italiano. Rav Toaff è stato infatti parte della nostra vita, un punto di riferimento, una guida per tutti noi”. È emozionato il ministro Dario Franceschini nell’aprire ‘Shalom Moreno’, la mostra-omaggio dedicata al rabbino emerito di Roma scomparso appena due settimane fa. Inaugurata nel giorno in cui sarebbe caduto il centesimo compleanno del grande Maestro, intellettuale e uomo del dialogo, l’allestimento è curato da Serena Di Nepi e dalla nipote Lia Toaff.
In mostra, sotto l’egida della fondazione a lui intitolata, documenti e testimonianze che ricostruiscono la biografia del rav sotto diversi profili. Due gli archivi su cui si sono basate le curatrici: quello privato della famiglia Toaff e quello storico della Comunità romana, con l’obiettivo di portare alla ribalta non solo la figura di insigne studioso e il contributo nel dialogo interreligioso, “ma anche le sue vicende intime, quelle lontane dai riflettori, con le piccole e grandi sfide di una comunità impegnata a ripensarsi e ritrovarsi”.
Foto, filmati, interviste, scritti, lettere: è un rav Toaff inedito e commovente quello che si racconta nell’allestimento. “Sarebbe stato felice di questa iniziativa” spiega Ermanno Tedeschi, gallerista e presidente della Fondazione per la Cultura Ebraica Elio Toaff. Mentre il suo successore, il rav Riccardo Di Segni, si sofferma sulla titolazione scelta per l’evento e sul termine “Moreno”, resa giudaico-romanesca di “Morenu” (“nostro maestro”), che indica la strada da seguire per riscoprire il Toaff più autentico. Paolo Masini, assessore di Roma Capitale, ne ricorda inoltre il ruolo di partigiano nella lotta al nazifascismo e di come il Campidoglio si sia inchinato alla sua memoria dedicandogli le celebrazioni del 25 aprile insieme a un altro illustre combattente come Massimo Rendina. “Rav Toaff è stato anche un grande sionista, un grande sostenitore di Israele” sottolinea il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici.
Nel folto pubblico presente all’inaugurazione i figli del rav – Ariel, Daniel, Gadi e Miriam – l’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon, l’assessore comunitario alla Cultura Gianni Ascarelli, la direttrice del museo Alessandra Di Castro, il presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni.
(30 aprile 2015)