…scelte

Le nuove proiezioni demografiche globali del Pew Research Center di Washington prevedono un incremento dal 2010 al 2050 di un miliardo e 162 milioni di musulmani, 750 milioni di cristiani, 352 milioni di hindu, 99 milioni di persone senza religione, 44 milioni di aderenti a religioni popolari, 3 milioni di altre religioni, 2 milioni di ebrei (tutti in Israele), e una diminuzione di 1 milione e mezzo di buddisti. A più lungo termine i musulmani sorpasseranno i cristiani come più diffusa religione nel mondo. In almeno cinque paesi europei oggi a maggioranza cristiana (Regno Unito, Francia, Olanda, Macedonia, e Bosnia-Erzegovina) nel 2050 i cristiani saranno meno della metà della popolazione, sostituiti o dai musulmani o dagli agnostici. Ecco un argomento da non dimenticare nel quadro della riflessione in corso sul nuovo ruolo dell’ebraismo nella nuova Europa. Affermare se stessi, o ripiegarsi di fronte ai nuovi equilibri; cercare nuove alleanze adeguandosi al nuovo ordine, o militare per conservare i residui dell’ordine vigente; perseguire la via dell’integrazione nella società di maggioranza dei paesi di residenza, o rivalutare le proprie peculiarità culturali con una scelta transnazionale. C’è molto da discutere e molto da fare nella prospettiva di un’Europa che cambia. Speriamo che le comunità ebraiche sappiano individuare per tempo e accompagnare con fatti le critiche scelte che le attendono.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(30 aprile 2015)