Setirot – Maldicenza
«Una guida alla costruzione e al mantenimento di una società basata sul rispetto reciproco»; «C’è un gran bisogno di capire quali sono i limiti dell’uso della parola e quanto può essere arricchente ed educativo il silenzio». Così rav Riccardo Di Segni e rav Alfonso Arbib presentano la riedizione che Morashà propone del “Chafètz Chayìm” (a cura di Donato Grosser). Le regole della maldicenza codificate nel secondo Ottocento, in Polonia, da rabbi Israèl Meìr Kagan, insegnano a “discorrere senza trasgredire la mitzvà di non sparlare del prossimo”.
Un testo che leggerò – anzi, studierò – certamente. Anche perché spero e credo possa essere utile, al di là della stretta osservanza halachica, a contenere gli ormai sfrenati “dibattiti” interni ai social media ebraici, discussioni che a volte sconfinano nell’indecenza.
Stefano Jesurum, giornalista
(30 aprile 2015)