patriottismo…

Seduto tra il pubblico che ha ascoltato il teologico rimprovero del gran rabbino di Francia, rav Haiim Korsia, che notava l’assenza di un momento patriottico nelle nostre teffilot di ebrei italiani, mi tornavano in mente parole strane, di un filosofo ebreo tedesco, Franz Rosenzweig che scriveva ai suoi genitori, criticando le tesi nazionaliste del professor Hermann Cohen, proprio dal fronte della Grande Guerra del 1915-18: “ La germanità intellettuale di Cohen è precaria almeno quanto la vostra germanità sociale: l’una e l’altra sono delle finzioni, che non possono essere sostenute che al solo prezzo di vere acrobazie”. Bisogna quindi capire se il patriottismo, oggi, sia una acrobazia erede dei tragici tentavi nazionalisti del secolo scorso o sia una nuova forma di rifugio identitario ebraico. O forse dovremmo arrenderci alle parole di un’altra ebrea tedesca, Hannah Arendt: “[…] Ci sono sempre stati ebrei convinti che non valesse le pena scambiare la loro umanità e la loro innata capacità di comprendere la realtà con la grettezza dello spirito di casta.[…]”. Questo era scritto nel 1943 ed io aggiungerei: “o con la sfrontatezza di un estremo patriottismo.”

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(8 maggio 2015)