Qui Verona – I luoghi di Amos Oz
Si è chiusa tra molti consensi la mostra fotografica “Amos Oz, i luoghi, i momenti” allestita in collaborazione con la locale sezione dell’associazione Italia Israele nei locali della Comunità ebraica veronese.
Veronesi e turisti, italiani e stranieri, per tre domeniche hanno potuto visitare l’esposizione, che era stata aperta già in occasione di Yom HaAtzmaut, e molti di loro hanno chiesto di poter visitare anche la sinagoga e il piccolo museo.
Un pubblico interessato ha seguito gli eventi organizzati in concomitanza con l’apertura della mostra. Il professor Marco Cavallarin si è in particolare soffermato su come l’idea di un gruppo di fotografi di Arad si sia potuta concretizzare in questo omaggio all’illustre concittadino (realizzato in occasione del suo settantesimo compleanno). Altro tema al centro della sua riflessione, il lavoro letterario di Oz e anche il notevole impegno civile profuso.
Un pubblico numeroso è intervenuto anche all’incontro con la giovane Maddalena Feder, vincitrice del concorso nazionale “Alla scoperta di Israele”, che ha illustrato con il professor Riccardo Mauroner il suo lavoro “Israele attraverso le parole di Amos Oz”.
Il professor Lorenzo Gobbi, infine, ha raccontato del suo viaggio e del suo incontro con lo scrittore, che ha portato nel 2006 alla pubblicazione del libro “Gerusalemme nella memoria di Amos Oz”. Gobbi illustrato il pensiero dell’autore e il suo rapporto con la città di Gerusalemme, che viene descritta da più punti di vista come emerge in particolare nei tre capolavori Michael Mio, Fima e Una Storia di amore e di tenebra.
Nel lungo incontro ad Arad Lorenzo ed Amos, come se si conoscessero da lungo tempo, hanno parlato di molteplici argomenti e soprattutto delle emozioni che suscita la lettura di un romanzo; quando Lorenzo ha detto che le opere di Oz gli avevano ricordato alcuni lontani episodi della sua vita, entrambi hanno concordato che il lettore nel testo spesso rispecchia le proprie emozioni e in particolare ove si parla di infanzia, vi rivede la sua stessa vita di bambino.
La conferenza conclusiva è stata accompagnata dalla proiezione di alcune suggestive immagini di Gerusalemme e dell’incontro con lo scrittore che, invitandolo a casa sua, gli aveva promesso un assaggio miglior caffè di Arad. E così è stato, come si vede in una bella immagine nella sua biblioteca con caffettiera e tazzine di caffè posate vicine al tavolo ove si trova incorniciata una fotografia con i genitori, con i quali Oz dice di continuare a colloquiare anche oggi.
(11 maggio 2015)