Torino – Ha Keillah, compleanno in rima
Quarant’anni di storia per Ha Keillah, organo di informazione del Gruppo di Studi Ebraici di Torino. Un anniversario significativo, celebrato ieri nel centro sociale comunitario con testimonianze, ricordi, aneddoti, musica, momenti di spensieratezza che hanno strappato un sorriso a molti. A fare gli onori di casa Anna Segre, attuale direttrice di Ha Keillah oltre che apprezzata firma dei nostri notiziari quotidiani e del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche.
Palestra intellettuale, centro propulsore di cultura e dibattito, punto di riferimento per molte migliaia di lettori in tutta Italia. Nel suo emozionato resoconto il senso della missione di una testata che, partendo da Torino, ha assunto negli anni una dimensione sempre più nazionale.
A prendere la parola anche i suoi predecessori David Sorani, direttore di Ha Keillah dal 1987 al 2010, e Vicky Franzinetti, chiamata a svolgere una funzione di “traghettatrice” (come lei stessa si è definita) fino al 2012, anno in cui ha ceduto l’incarico alla Segre.
Tra le molte testimonianze anche quella dell’ex presidente della Comunità ebraica torinese Tullio Levi, che alla storia della testata ha dedicato alcuni applauditissimi versi in rima, e dell’attuale vicepresidente comunitario Alda Guastalla.
Commosso il ricordo, in tutti i presenti, di alcuni pionieri di Ha Keillah. Da Giorgina Arian Levi (la prima direttrice) a Guido Fubini, passando il prezioso contributo offerto per anni da Giuseppe Tedesco, recentemente scomparso. Ad accompagnare l’evento la musica del gruppo Mishkalè, diretto da Maria Teresa Milano.
Tanti i messaggi di affetto pervenuti alla redazione. Dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che ha sottolineato come Ha Keillah rispecchi “la straordinaria vivacità di una Comunità che molto ha dato all’ebraismo italiano e che molto potrà ancora dare”, al presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni, che ha ricordato la collaborazione di personalità “che hanno segnato profondamente la storia dell’ebraismo italiano del dopoguerra e il cui lascito morale e civile è tuttora patrimonio fondamentale di ciascuno di noi”. Il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale, intervenuto durante la festa, si è soffermato sull’incisività della testata all’interno (e non solo) dell’ebraismo italiano ricordando come il suo essere luogo di confronto, talvolta anche scomodo, facciano sì che gli argomenti che solleva non restino mai indifferenti ai lettori. Parole di apprezzamento anche dal rabbino capo Ariel Di Porto che, proprio grazie ad Ha Keillah, è riuscito a farsi una prima idea della Comunità torinese. Dei suoi personaggi, delle sue istanze e, ha raccontato, “anche dei temi che l’attraversano”.
Imprescindibile un riferimento alle vignette di David Terracini, uno degli appuntamenti fissi del lettore. Le più significative sono state esposte in sala accanto ai brevi testi satirici firmati “Tewje il lattaio”, scritti per decenni da Guido Fubini.
a.s twitter @asmulevichmoked
“Una testata preziosa per tutti”
Cari amici, desidero esprimervi le mie felicitazioni per l’importante traguardo che viene festeggiato in queste ore. Quarant’anni sono un lasso di tempo significativo e, ancora più dell’aspetto quantitativo, è la passione e la qualità donata a questa impresa a lasciare una traccia indelebile del lavoro che è stato svolto finora e che, sono certo, continuerà ad essere svolto anche in futuro.
Ha Keillah rappresenta infatti una realtà preziosa, organo di un Gruppo di studi che, geloso della sua indipendenza, costituisce una delle migliore espressioni di una Comunità le cui pulsioni culturali e intellettuali hanno segnato la storia dell’Italia, e naturalmente non solo di quella ebraica.
Pur avendo il suo cuore e la sua redazione a Torino, Ha Keillah è oggi un giornale di respiro nazionale letto, commentato, influente.
Stimolante e denso di contenuti, rispecchia la straordinaria vivacità di una Comunità che molto ha dato all’ebraismo italiano e che molto potrà ancora dare.
Vi giunga per questo il mio più sentito ringraziamento e un abbraccio fraterno.
Renzo Gattegna, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
“Palestra intellettuale di eccellenza”
Cari amici,
mi dispiace sinceramente di non poter essere oggi con voi a festeggiare il quarantesimo compleanno di Ha Keillah, trovandomi in Portogallo in un viaggio, da tempo programmato, alla scoperta dei siti ebraici di quel Paese.
Ricordo bene quel foglio ciclostilato del Primo maggio 1975, antesignano di quella che sarebbe diventata poi una voce libera e anticonformista all’interno del mondo ebraico, che ha svolto, lungo l’arco di quattro decenni, una funzione insostituibile nel dibattere e nel presentare posizioni originali e lungimiranti sulle tematiche relative all’ebraismo, alla realtà delle Comunità in ltalia nel percorso dalla legge Falco alla stipulazione dell’lntesa con lo Stato e all’adozione dello Statuto, allo Stato di lsraele e al conflitto con i palestinesi, alle grandi battaglie per la democrazia e la laicità dello Stato italiano, all’antifascismo.
Ad Ha Keillah (della cui redazione ho anche avuto il privilegio di fare parte in anni passati) hanno collaborato, offrendo il meglio delle loro straordinarie risorse intellettuali, personalità che hanno segnato profondamente la storia dell’ebraismo italiano del dopoguerra e il cui lascito morale e civile è tuttora patrimonio fondamentale di ciascuno di noi.
Vorrei quindi rivolgere, in questa giornata di festa, un pensiero affettuoso e colmo di gratitudine alla memoria di Giorgina Arian Levi e di Guido Fubini, tra i fondatori del giornale, associando al loro anche il ricordo di Giuseppe Tedesco.
ll panorama dell’ebraismo italiano e di quello internazionale è profondamente mutato da quell’ormai lontano 1975 e, con esso, quello della stampa ebraica. Ma il ruolo di Ha Keillah non è mutato, continuando a rappresentare una palestra di eccellenza per un confronto di idee e di prospettive, libero e stimolante, sul presente e sul futuro del popolo ebraico nella Diaspora e in lsraele.
Grazie dunque a tutti coloro che in questi anni hanno reso questo servizio, davvero essenziale, all’ebraismo italiano e auguri di poter festeggiare insieme molti ulteriori anniversari.
Dario Disegni, presidente Comunità ebraica di Torino
(11 maggio 2015)