Storie – Il re di Lampedusa
Lampedusa, una piccola isola al largo delle coste della Sicilia, ha fatto notizia in Europa ultimamente. È qui infatti che sono fatte sbarcare le navi colme di immigrati clandestini provenienti dall’Africa, spesso dalla Libia.
Lampedusa è piccola, così piccola che talvolta non compare nemmeno sulle mappe, ma allo stesso tempo costellata di campi profughi che ne occupano il territorio. È così affollata che il cimitero è ormai pieno e non c’è più spazio per seppellire i corpi di chi, in queste traversate, ha trovato la morte.
L’isola di Lampedusa ha anche una storia ebraica. E sì, è una storia straordinaria.
Giugno 1941: il sergente Sydney Cohen, un pilota della Royal Air Force britannica, cerca di fare ritorno nella base di Malta a bordo del suo biplano Swordfish. Finito fuori rotta, è costretto a un atterraggio di emergenza a Lampedusa. Cohen e l’equipaggio decidono di arrendersi agli italiani ma, prima che possano prendere alcuna decisione, la guarnigione di 4300 soldati di stanza sull’isola manifesta la stessa intenzione.
“Un gruppo di italiani ci venne subito incontro. Noi eravamo pronti ad arrenderci, ma constatammo immediatamente che, con sé, portavano delle lenzuola bianche”. Fu così che Syd Cohen, sarto di Clapton, sobborgo ebraico di Londra, divenne comandante di Lampedusa. Un atto che notificò anche a Malta, dove consegnò l’atto di resa degli italiani.
I fatti ebbero una significativa eco mediatica in Gran Bretagna e contribuirono a tenere alto il morale del paese, preoccupato per l’annunciata invasione nazista dell’isola. “Un sarto londinese è il re di Lampedusa”, titolò il News Chronicle. Ad esserne conquistato anche un drammaturgo in lingua yiddish, S.J. Charendorf, che ne curò una trasposizione teatrale – “Il re di Lampedusa” – andata in scena nel 1943, prima al New Yiddish Theatre di Adler Street, e poi al Grand Palais in Mile End Road. Tra gli attori il decano del teatro yiddish di Londra, Meier Tzelniker, e sua figlia Anna. La BBC curò a sua volta una traduzione dell’opera, con protagonista il noto attore ebreo Sidney Tafler.
La popolarità dello spettacolo raggiunse la Germania tanto che ad essa William Joyce, simpatizzante nazista di origine britannica noto anche come “Lord Haw-Haw”, dedicò non poche attenzioni nelle sue trasmissioni di propaganda per il Terzo Reich fino a minacciare una prossima visita della Lutwaffe (visita che non sarebbe mai arrivata: il teatro sarà costretto a chiudere alcuni anni dopo per mancanza di fondi e sarà incorporato nel Queen Mary College dell’Università di Londra).
La storia del “re di Lampedusa” si concluse in tragedia. Il 26 agosto del 1946, volando sul Canale della Manica, l’aereo su cui viaggiava Cohen scomparve dai radar e non vi fece più ritorno. Il sergente, il cui corpo non fu mai ritrovato, ebbe comunque la consolazione di assistere allo spettacolo mentre nel 1944 si trovava in congedo ad Haifa, nell’allora Palestina mandataria.
Nel 2001 sono circolate alcune voci su una possibile trasposizione cinematografica dei fatti, anche se con un finale diverso: la realizzazione del sogno di Cohen di emigrare in Australia (dove voleva diventare pastore di pecore). Purtroppo, da allora, niente si è mosso.
Josephine Bacon, www.algemeiner.com
(Traduzione e adattamento di Adam Smulevich)
(12 maggio 2015)