Rav Umberto Sciunnach (1935-2015)
Centinaia di persone per l’ultimo saluto a rav Umberto Avraham Sciunnach, già chazan, shochet e rabbino capo della Comunità di Firenze (quest’ultimo incarico dal 1988 al 1994), scomparso nella giornata di domenica all’età di 79 anni.
Un abbraccio che ha attraversato l’Italia ebraica: tanti fiorentini, raccolti in commozione nel ricordo del “Morè”, arrivato ventenne in Comunità e subito adottato dalla stessa; ma anche tanti romani, arrivati dalla città in cui era nato e in cui era stato tra i protagonisti dell’istituzione della sinagoga Beth Shalom; una significativa delegazione di rabbini guidata dal presidente dell’Ari rav Giuseppe Momigliano.
Giovialità, modestia, empatia, capacità nel relazionarsi con il prossimo: le tante qualità del rav Sciunnach sono state ricordate dai Maestri intervenuti. Dall’attuale rabbino capo Joseph Levi, che ha aperto la cerimonia al cimitero ebraico di Caciolle, al coordinatore del Collegio Rabbinico Italiano rav Gianfranco Di Segni, per cui è stato prima un prezioso referente e poi “uno di famiglia”; dal rav Umberto Piperno, che ha ricordato il suo contributo alla crescita del tempio Beth Shalom, al rav Cesare Moscati, che ha sottolineato come la sua memoria continuerà a vivere negli scritti e nelle registrazioni che ci ha lasciato. Una testimonianza anche dal rabbino capo di Siena rav Crescenzo Piattelli.
“Era un rabbino vecchio stampo, di quelli che conoscono tutti. Si interessava alla vita comunitaria, ai suoi problemi, alle persone”, spiegava ieri la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli.