Francesca, giornalista
Il Consiglio della Lombardia dell’Ordine dei giornalisti ha convalidato l’istanza depositata dalla nostra collega Francesca Matalon, disponendone l’iscrizione al Registro praticanti. In occasione del riconoscimento dell’ottava esperienza di praticantato che si svolge all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il direttore della redazione, Guido Vitale, ha rivolto il seguente messaggio al presidente dell’Ordine milanese Gabriele Dossena.
“Caro Gabriele,
lo scorso venerdì abbiamo assistito con gioia alla convalida dell’istanza di praticantato della nostra collega Francesca Matalon da parte del Consiglio regionale dell’Ordine da te presieduto. In questa occasione, per noi così importante, vorrei giungesse a te e a tutti i colleghi del Consiglio dell’Ordine il nostro grazie. È questa l’ottava esperienza di praticantato che la redazione riesce a realizzare nella sua breve storia e in passato abbiamo avuto fra di noi giornalisti regolarmente convalidati anche dagli Ordini di Roma, di Torino, di Firenze e di Venezia. Tutti hanno concluso la loro esperienza felicemente, sono oggi giornalisti professionisti e appartengono alla categoria dei giornalisti italiani a testa alta. Il loro lavoro contribuisce alla realizzazione di testate giornalistiche professionali e reputate, nella linea di realizzare giornali veri e capaci di rivolgersi all’intera opinione pubblica.
La vostra decisione non costituisce così una prima volta per questa redazione. Eppure vorrei dirti con forza come non sia stata accolta né come un atto dovuto, né come una notizia scontata.
Svolgere un praticantato giornalistico in una redazione vera è oggi per un giovane un sogno difficile da realizzare. E ancora più difficile può esserlo se l’ente editore, fra i suoi difficili compiti, non ha solo quello di fare informazione e di fare cultura, ma anche quello di rappresentare una identità di minoranza, piccolissima nei numeri ma grande nei valori rappresentati, che in oltre due millenni di storia italiana si è sempre dimostrata una componente irrinunciabile della società italiana. Noi siamo riusciti a offrire questa opportunità a otto giovani, e ne siamo orgogliosi.
La tradizione ebraica indica nel numero sette un traguardo di completezza e di compiutezza. E di conseguenza al numero otto, l’aggiunta di un’unità e il superamento di un passaggio fondamentale, la conquista di uno stato di piena maturità. La nostra ambizione è solo quella di compiere ogni giorno il lavoro che ci attende con passione e di meritare una volta ancora il grande onore che ci viene rivolto”.
(31 maggio 2015)
Nell’immagine, Francesca Matalon, a destra, al lavoro negli uffici dell’Expo 2015 con i colleghi della redazione e con Elio Carmi (Università di Milano) e Roberto Jona (Università di Torino).